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Ariccia – Il Comitato Fontana di Papa su Roncigliano: “Basta pagare con malattie e morte per gli interessi di pochi”

comitato fontana di papa

E’ un fronte che si allarga a vista d’occhio quello delle realtà contrarie a quanto sta avvenendo a Roncigliano, dove da settimane continuano ad essere sversati i rifiuti della Capitale.

Anche il Direttivo del Comitato Fontana di Papa, dalla vicina Ariccia, mostra “la più netta contrarietà alla riapertura e al prolungato funzionamento della discarica di Roncigliano”.

“Abbiamo sempre respinto e combattuto l’idea che il territorio dei Castelli Romani dovesse continuare a pagare per errori commessi altrove, e cioè al Campidoglio, sede del comune di Roma e al Palazzo della Regione Lazio.
La sindaca Raggi e il governatore Zingaretti – hanno dichiarato dal Direttivo del Comitato – non hanno esitato un attimo ad autorizzare, nonostante le varie irregolarità amministrative e le lampanti ragioni a tutela della salute e della dignità della vita di chi abita in queste zone, suffragate da dati scientifici inequivocabili, nuovo sversamenti di tonnellate di rifiuti, tra cui molti non conformi a quanto stabilito dalla legge, che rappresentano l’ennesima fase di avvelenamento e distruzione dell’ambiente”.

“Essendo tutti noi consci che in questa vicenda sono tantissime le situazioni poco chiare e sempre più forte è la sensazione che si facciano, sulla pelle delle persone, giochi politici e prove di forza nei rapporti di potere, sia giusta la querela presentata dall’Associazione Salute Ambiente Albano contro i dirigenti dell’Ufficio rifiuti regionale, Vito Consoli e Wanda D’Ercole e i dirigenti dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente Tommaso Aureli e Roberto Ricciarello, consegnata alle procure della Repubblica di Roma e Velletri.

È tempo che chi non è stato attento, chi ha sbagliato, chi si è lasciato guidare da altri interessi che non siano quelli della tutela dell’ambiente, della salute e della vita umana sia messo davanti alle sue responsabilità. Noi cittadini di questo territorio non vogliamo più pagare con le malattie, o peggio con la morte per decisioni prese a favore degli interessi dei soliti pochi”.

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