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Velletri – E’ iniziato “Evasioni di Settembre”. Il Sindaco sull’ex Carcere: “Ospiterà giovani coppie”

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Ha avuto inizio con la serata di ieri, lunedì 6 settembre, e proseguirà con quella di oggi e di domani, la tre giorni di ricco dibattito culturale sul carcere e sulla pena organizzato dal Comune di Velletri dal titolo Evasioni di Settembre. L’evento- patrocinato dalla Regione Lazio– ha avuto inizio con la benedizione di qualche goccia di pioggia che ne ha intervallato i lavori, ma che – per la fortuna dei relatori e del pubblico- non ne ha causato la sospensione.

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Massimo Razzi, Anthony Santilli, Sandro Bonvissuto e Claudio Sarzotti

La sensazione che si prova entrando in un carcere – soprattutto se da decenni abbandonato e lasciato alle intemperie del tempo – è un senso di vuoto e di miseria umana. Chissà quanti uomini e quante storie hanno varcato la soglia di quel cancello e chissà quanti di loro hanno perso la vita in quelle mura.

La storia dell’Ex Carcere di Velletri

L’ex carcere di Velletri risale alla metà dell’800 ed è situato nel bel mezzo del centro storico, difronte al palazzo comunale. Da diversi decenni è stato chiuso e sostituito dal Super carcere in via Lazzaria, a 17 km dal centro. Una questione che fa molto riflettere sul cambio di paradigma nella gestione della devianza e nella rappresentazione della criminalità più generale. Per anni sotto il demanio statale, la struttura è stata più volte proposta per essere riconvertita a diversi usi (appartamenti, centro commerciale). Non sappiamo molto della sua storia ma la domanda “Come riqualificarlo?” assilla in modo particolare le ultime due amministrazioni comunali, intenzionate al suo recupero nella forma più utile.

Il progetto di riqualificazione dell’ex carcere

L’occasione per iniziare a riconsegnare alla comunità la struttura e lo spazio che offre l’ex penitenziario è proprio data dall’evento in corso. Un’idea maturata dall’amministrazione Pocci assieme alla Regione Lazio a seguito delle riprese del film di Gianni Amelio “Il Signore delle Formiche”.

Come si apprende dalle parole del sindaco Orlando Pocci della serata di ieri: «Con una spesa di 1.300.00 euro l’ex carcere è stato sottratto ad ogni speculazione edilizia ed è divenuto a tutti gli effetti di proprietà del Comune di Velletri. Ad oggi, con un investimento comunale di 135mila euro per la progettazione, sta partendo la conversione della parte antistante della struttura in alloggi per le giovani coppie. L’intento è di riportare i giovani a vivere in centro. Stiamo cercando fondi per riqualificare la restante area dell’edificio con un progetto che riguarderà l’intera città».

“Narrare”, il titolo della prima serata di Evasioni di Settembre

Ieri, lunedì 6 settembre, la prima serata di “Evasioni di Settembre” dal titolo “Narrare” ha visto come ospiti del dibattito: Massimo Razzi, giornalista di Repubblica.it e osservatore attento della questione penitenziaria; lo scrittore romano, Sandro Bonvissuto, portavoce della cruda realtà carceraria con il suo recente libro “Dentro”; il professore universitario, Claudio Sarzotti, direttore del Museo della Memoria Carceraria di Saluzzo. Assente all’iniziativa- come da programma- Silvia Costa, Commissaria straordinaria del governo per il recupero del carcere di Santo Stefano. A fare da moderatore Anthony Santilli, responsabile del Centro di Ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione delle isole di Santo Stefano a Ventotene.

Gli argomenti trattati dai relatori

Tra le varie questioni toccate, c’è il filo conduttore delle problematiche attuali e storiche del carcere. Partendo dall’origine della pena carceraria e passando per le mutazioni legislative e sociali che l’hanno interessata dal secondo dopo guerra ad oggi. Il carcere è divenuto sempre più un incubatore di marginalità sociali e produttore di nuove “devianze”. Altamente burocratico, con poco margine di contatto con la realtà sociale esterna e, per questo, non risocializzante.

Il riferimento all’Art.27 della Costituzione Italiana

Un modello di esecuzione delle pene (al plurale come indica il testo costituzionale) che si discosta dall’ Art.27 della Costituzione italiana, il quale cita: ” La responsabilità penale è personale. L’imputato non è colpevole fino a condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Non si può non condividere e riflettere sull’osservazione dello scrittore Sandro Bonvissuto di ieri sera, quando dice: «Il tasso di incarcerazione è l’unico a mantenere sempre il segno positivo in Italia».

La prima serata di ieri ha, dunque, ben introdotto lo scopo dell’evento che è, senza dubbio, la condivisione di sapere e di conoscenze con la comunità che poco o nulla sa della realtà che si vive dentro una cella sovraffollata.

Oggi il secondo appuntamento dal titolo “Vivere”

Questa sera, martedì 7 settembre, nel secondo appuntamento dal titolo “Vivere”, si avranno come ospiti i due registi teatrali di Rebibbia Laura Andreini e Fabio Cavalli, l’attore Sasà Striano. Modera il giovane giornalista freelance Gabriele Cruciata. Sarà una nuova occasione per approfondire ulteriormente il dibattito con alcuni tra coloro che svolgono importanti attività e progetti nelle carceri italiane.

Maria Sole Lupi

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