Nel corso del Consiglio d’Istituto tenutosi mercoledì 8 settembre, si è definitivamente posto fine alla vicenda del cambio di intitolazione dell’Istituto Francesco De Sanctis di Genzano, in Don Bosco. La vicenda ha animato il dibattito durante il periodo estivo ed aveva visto la contrarietà di amministrazione e genitori nei confronti del cambio nome proposto dal dirigente scolastico.
Il consiglio di istituto dell’altro ieri, aveva all’ordine del giorno, al secondo punto, la discussione in merito al reclamo presentato ad agosto dal consigliere d’Istituto e avvocato, Piero Nitolli, che ha messo in luce dei vizi procedurali nell’iter avviato dalla scuola.
“I fatti risalgono al 9 luglio 2021, quando il Consiglio ha adottato la delibera per il cambio della intitolazione dell’istituto da De Sanctis a Don Bosco. Il consiglio è proseguito poi al 10 luglio e si è concluso definitivamente il 28 luglio 2021. In base al combinato disposto dell’art. 27, comma 1°, del D.P.R. n. 416 del 31.05.1974 e dell’art. 13, della Circolare Ministeriale del 16.04.1975 n. 105 (pubblicità degli atti), tutti gli atti del Consiglio di Istituto devono essere pubblicati, mediante affissione, in apposito albo della scuola, in copia integrale, – sottoscritta e autenticata dal segretario del consiglio – del testo delle deliberazioni adottate dal consiglio stesso. In base all’art. 13, comma 2, della Circolare Ministeriale del 16.04.1975 n. 105 l’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di 10 giorni. Il Dirigente non ha pubblicato la delibera nei termini di legge sull’albo pretorio e comunque il 6 agosto ha provveduto ad inviare la comunicazione ufficiale della delibera adottata dal consiglio (ma non pubblicata) al Comune. E per questo motivo (mancata pubblicazione delle delibera) e altri motivi, io il 10 agosto ho presentato reclamo ai sensi dell’art. 14 comma 7 del DPR 275 del 1999”. Ha spiegato l’avvocato genzanese.
Il Consiglio dell’8 settembre dunque ha dichiarato nulla la delibera del 9 luglio che aveva approvato il cambio nome, chiudendo definitivamente la vicenda.
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