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Confronto a Lanuvio su Gestione Rifiuti: “Servono piccoli impianti a servizio di territori ristretti”

incontri rifiuti lanuvio

Per la stragrande maggioranza dei cittadini dei Castelli Romani differenziare i rifiuti, tramite il porta a porta, è ormai un’abitudine consolidata. Plastica, carta, vetro e umido sono frazioni che, stando ai dati di molti Comuni, vengono differenziati con una percentuale che supera il 70%, per poi arrivare ai virtuosismi di Albano o Lanuvio. Proprio in quest’ultimo, tra le rovine di Palazzo Sforza, si è tenuto ieri un interessante convegno che, in controtendenza rispetto a quanto fatto fino ad oggi, ha avuto come tema la presentazione teorica di un modello territoriale basato sulla chiusura del ciclo dei rifiuti ed il superamento, quindi, di mega discariche e TMB.

Mentre nella discarica di Roncigliano, ad Albano, si lotta tutti i giorni contro il “sistema romano”, che sversa i problemi della Capitale sui territori limitrofi, nel quadrante virtuoso dei Castelli Romani si è parlato di “sub ambito ottimale (SAO)”, ossia Comuni contigui che si mettono a sistema per essere autonomi ed indipendenti per quanto riguarda la gestione rifiuti.

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Il convegno, moderato da Marco Tribuzi, giornalista dell’Agenzia Dire, ha visto i saluti del sindaco di Lanuvio, Luigi Galieti, ed ha avuto come relatori il vicesindaco e assessore del Comune di Albano, Luca Andreassi, professore di ingegneria all’Università di Tor Vergata e per dieci anni delegato ai Rifiuti ad Albano, l’assessore all’Ambiente del Comune di Lanuvio, Mario Di Pietro, il vicesindaco di Lanuvio e consigliere della Città Metropolitana, Andrea Volpi, Salvatore Genova, amministratore unico di Gesap Consulting Srl, che tanta parte ha avuto nell’organizzazione della raccolta differenziata porta a porta anche in molti Comuni castellani.

Tra il pubblico molti amministratori dei Comuni del territorio, tra cui Ariccia, Ardea, Rocca di Papa, Nemi, Genzano, Castel Gandolfo e Velletri, nonché tecnici comunali.

“Andiamo controcorrente – ha esordito Galieti -, non pensiamo all’emergenza ma programmiamo”. Al centro della discussione: l’impiantistica.

Una volta consolidata una buona percentuale di raccolta differenziata, ed educata la cittadinanza ad una migliore gestione dei rifiuti, si giunge ad una stasi in cui da un lato si è in balìa degli impianti, verso cui si è costretti a portare i propri rifiuti, pur se differenziati, dall’altra si subisce – ed il caso di Albano è emblematico – i problemi di altri territori assai meno virtuosi. Il tutto tenuto conto che allo sforzo richiesto ai cittadini non segue mai una diminuzione dei costi in bolletta.

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Di qui, due sono i propositi sviscerati durante il convegno: la necessità degli Enti locali di consorziarsi, dall’altra l’esigenza di avvalersi di impianti pubblici.

Solo nel 2018 il Comune di Lanuvio come altri della provincia di Roma sono stati costretti a trasferire altrove in Italia, nel caso specifico a Padova, la frazione organica per l’indisponibilità del sito di conferimento, con un aggravio esorbitante dei costi dovuti al trasporto. (LEGGI)

“L’iniziativa di oggi nasce dall’esigenza di cercare di superare le varie emergenze rifiuti che poi emergenze non sono più, ma si ripetono ormai in maniera ciclica impattando ogni volta sui singoli territori – è quanto ha dichiarato Mario di Pietro -. I comuni del territorio dei Castelli Romani hanno raggiunto altissimi livelli di raccolta differenziata oltre che maturato una grande esperienza e conoscenza di quello che è il settore dei rifiuti. Questo è un dato che non può essere ignorato, occorre quindi ragionare in maniera unita e trasversale, perché al di là delle differenze politiche, le problematiche e le eventuali soluzioni ci trovano spesso sulla stessa linea. Dobbiamo provare a alzare l’asticella e porci degli obiettivi che non solo ci aiutino a superare questa emergenza ma che ci consentano di evitare le prossime. Questo incontro – continua Di Pietro – è il primo passo verso la stesura di un documento unitario che i sindaci dei comuni interessati porteranno all’attenzione della Regione per dare il via ad un percorso innovativo che serva da input anche per altri bacini. E’ importante che le amministrazioni abbiamo la possibilità di intervenire direttamente sugli impianti e sulle discariche, non è più ammissibile lasciare l’intera gestione a soggetti terzi che decidano in autonomia se chiudere o restare aperti, creando innumerevoli disagi agli amministratori e, soprattutto, ai cittadini”.

“Bisogna far capire che il rifiuto è di chi lo produce – ha detto Genova -.  Bisogna prevedere e progettare impianti di proprietà a servizio di un bacino ristretto, così da non dover più dipendere da altri. Il cittadino non può lamentarsi del fatto che sul proprio territorio ci siano impianti che trattano il suo rifiuto”. Si parla di impianti piccoli a servizio dei cittadini dell’ambito di riferimento, in cui, viste le ridotte dimensioni, il controllo è più agevole.

“Servono impianti di selezione dell’indifferenziato così da portare la percentuale di differenziata al 90% – ha aggiunto Genova -, mentre per il restante 10% occorre prevedere impianti di valorizzazione, sostenuti da progetti virtuosi a monte, per realizzare appieno l’idea di economia circolare“.


“Il problema non è effettuare il porta a porta ma chiudere il ciclo dei rifiuti – ha detto Andreassi nel suo intervento -. L’ambito territoriale ottimale è previsto dal piano regionale del Lazio, ma occorre in primis superare le criticità dovute alla carenza di impianti. Dobbiamo far riconoscere il nostro sub ambito a livello regionale, per non subire più la politica dell’emergenza”. Una unione di Comuni, dunque, la cui conformazione giuridica è ancora al vaglio, che – stando alle parole di Andreassi – avrebbe potuto rappresentare anche un muro decisivo nei confronti delle scelte unilaterali comminate in città metropolitana dalla Sindaca Raggi e dal governatore Zingaretti su Roncigliano.

“E’ il momento di superare il campanilismo e trovare soluzioni in grado di dare giusto sfogo agli sforzi che noi amministratori e tutti i cittadini stiamo facendo per una corretta gestione dei rifiuti” ha concluso Andrea Volpi, annunciando l’apertura di un percorso di confronto e programmazione con i Comuni che vorranno prendervi parte.

Michela Emili

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