Cultura

Velletri – La Banda Nazionale Garibaldina presente alla cerimonia di consegna dei Premi Luigi Magni e Lucia Mirisola

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Il 2021 è un anno particolare, per la storia d’Italia, ricorrono infatti due importati anniversari che vedono anche se di riflesso protagonista la nostra città. Ci stiamo riferendo al 160 anniversario dell’Unità nazionale e al bicentenario della nascita di Anita Garibaldi. Per celebrare queste due importati ricorrenze, la Fondazione Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola, con il sostegno e la collaborazione dell’ Istituto di istruzione superiore “Cesare Battisti” – Liceo Artistico “Juana Romani” e della Onefacility dell’amico Marco Silvagni, ha organizzato per Sabato 25 Settembre alle ore 19.00 in Via Luigi Novelli un concerto della Banda Nazionale Garibaldina che aprirà la serata per la consegna dei Premi Luigi Magni e Lucia Mirisola.

Si tratta di un gradito ritorno a Velletri, avendo la banda animato numerose commemorazioni del 19 Maggio 1849. Con la battaglia che vide vittorioso Garibaldi contro le truppe borboniche presenti in città, Velletri si lega ai Garibaldi, nel 1875 l’eroe dei due mondi viene proclamato cittadino onorario di Velletri, e pochi anni dopo quando il Re Vittorio Emanuele II non equiparò i “volontari” ai soldati dell’esercito piemontese non concedendo loro la pensione, il Generale rifiutò tutti i vitalizi legati alle sue onorificenze, ma continuò ad accettare quello legato alla cittadinanza onoraria di Velletri che il comune trasformò in contributo volontario.

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Nell’archivio storico comunale, si trovano le lettere con cui da Caprera ringraziava di quella che è stata la sua pensione fino alla fine. Il figlio Menotti venne proclamato cittadino onorario nel 1891, quando era deputato eletto nel collegio di Velletri, incarico che tenne per 9 legislature e per non abbandonare la sua gente rifiutò la candidatura nel collegio di Roma. Menotti amò molto la città di Velletri, per la quale ha lottato, fondando nel 1891 la Regia Cantina Sperimentale – Regio Vivaio di Viti Americane dove con l’innesto delle vite sane arrivate dalle Americhe con quelle italiane malate di fillossera sanò la viticultura nazionale che rischiava di essere compromessa. Si deve a lui la fondazione del Tiro a Segno, il prolungamento della linea ferroviaria fino a Terracina, il pareggiamento del Liceo.

Smessa la camicia rossa e indossati i panni del politico e dell’agricoltore nella sua tenuta di Carano all’epoca nel territorio veliterno, iniziò a combattere la malaria distribuendo il chinino ai coloni e quando la contrasse lui stesso non c’erano più soldi per comprarlo per lui. Morì il 22 Agosto 1903 a Roma a Piazza Vittorio è stato sepolto a Carano con un corteo funebre capeggiato da Gabriele D’Annunzio. Un patrimonio di storia che deve essere assolutamente conservato e tramandato e che si lega benissimo con il racconto storico del maestro Magni cantore del risorgimento e autore di uno dei più belli film su Garibaldi “Il Generale” protagonista Franco Nero.

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