Un’altra sfida per il giovane scrittore larianese Lorenzo Pistolesi, che si è distinto nel concorso “Premio Nazionale di Poesia e Narrativa – Raffaello Cioni” giunto alla sua XIX edizione, con una menzione di merito per il racconto “Come un sogno di Primavera”.
La premiazione avvenuta il 12 settembre, si è svolta nella splendida cornice del roseto del Castello di Barberino di Mugello, territorio a cui è stato dedicato l’evento teso alla valorizzazione dello stesso e dedicato proprio ad una personalità del luogo.
Il racconto, dall’ambientazione mistica, è collocato nel Giappone del X secolo, da cui, ricordiamo, Lorenzo è sempre stato attratto, lui che nella cittadina di Chiba ha vissuto per circa tre mesi. Narra “di un giovane nobile che viene svegliato nel pieno della notte da una bellissima e irresistibile melodia. Si mette così in cammino sotto le stelle al galoppo del suo cavallo per una meta ignota, guidato dalle note di questa musica celestiale. Giunge in un lontano villaggio avvolto dalla nebbia e dall’odore del pruno, per entrare poi in un bosco nel quale sorge una struttura che ricorda un edificio importante, entra e in fondo ad una scalinata, in una stanza buia, scorge la figura di una misteriosa fanciulla che indossa un kimono rosso. I due si incontrano come se si fossero conosciuti da sempre….e…” il finale lo lasciamo alla curiosità dei lettori.
Nonostante la sua giovane età Lorenzo conta già altri successi, come il “Premio Strega e Vampiri & Co”, del novembre dello scorso anno e i più recenti “Il Federiciano” di Aletti Editore, concorso di poesia inedita di cui è già stato pubblicato il libro “Amaranto”, una raccolta di poesie nella quale troviamo il suo “Sogno di una notte d’estate”, e “Raccontiamo Fiuggi“, concorso di narrativa dove Lorenzo ha partecipato con il racconto “il santuario nel bosco di Fiamme”, in entrambi è stato premiato quale finalista.
Lorenzo, una promessa letteraria che sta diventando sempre più una conferma, scrive sia racconti che poesie “ultimamente mi dedico più alla narrativa – ci confida – perché è l’ambito nel quale mi trovo più a mio agio.
La poesia presenta invece un duplice aspetto per me, mentre mi consente di dare sfogo alla libertà, gioco con elementi formali, metrici o stilistici di altre lingue, quali il giapponese, le cui poesie sono molto più sintetiche di quelle italiane, ha però talvolta lo svantaggio di produrre un risultato troppo criptico e difficile da comprendere e di conseguenza da apprezzare. La narrativa è più nelle mie corde ma mi piace scrivere di tutto. In questo periodo ho avuto la possibilità di potermi dedicare maggiormente alla scrittura ma non ho progetti chiari e specifici per il futuro, ci sto lavorando. Vediamo dove mi porterà la corrente”, conclude il nostro scrittore, sicuramente cullato da un entusiastico talento naturale.
Doriana Beranzoli
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