Cultura

Mitreo di Marino, incanta l’allestimento del nuovo sito archeologico

mitreo marino

Oltre un piccolo cancello a ridosso del centro cittadino, a pochi passi dalla stazione, sotto ad un palazzo qualunque, oggi i primi visitatori, soprattutto giornalisti, hanno potuto godere del meraviglioso viaggio alla scoperta del Mitreo di Marino. Un’immersione quasi surreale nel tempo che fu, tra le mura di un’antica cisterna che sembra narrare la storia dell’antico culto pagano del mitraismo, diffusosi nell’area del Mediterraneo orientale intorno al II-I secolo a.C., e che aveva proprio nei mitrei il proprio fulcro di devozione al dio Mitra.
Un’importante opera di recupero eseguita sotto la stretta supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma, ed oggi valorizzata con un allestimento innovativo e affascinante al tempo stesso.

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LA CISTERNA

Varcata la porta si giunge nella penombra della cavità sotterranea fatta oggetto di un importante intervento di recupero e riqualificazione, mediante il ricorso ad affinate opere di ingegneria idraulica, con un sistema costante di controllo in grado di garantire un microclima ottimale all’interno.
Il luogo di culto pagano venne realizzato intorno alla metà del II secolo d.C. all’interno dell’antica cisterna che probabilmente serviva un’adiacente villa patrizia.
Scoperto agli inizi degli anni ’60 da Domenico Zoffoli, nonno del Sindaco di Marino, Carlo Colizza, che stava eseguendo opere di ampliamento private, oggi il mitreo di Marino è tornato fruibile e – altrettanto importante – lo si vuole inserito all’interno di un percorso culturale e storico che abbraccia anche altri siti cittadini, in primis le vicine Cave di Peperino, ma anche il Museo civico, il Barco e molto altro ancora.

VERSO IL MOSAICO DEL DIO MITRA

Proprio come gli adepti del culto mitraico venivano iniziati con cerimonie e simbologie varie, per poi essere accolti a godere della vista del Dio Mitra, anche i visitatori possono ora camminare lungo il corridoio che, sotto il cospetto dei tedofori raffigurati ai lati del percorso, giunge fino al mosaico dai colori sgargianti.
I sondaggi archeologici hanno riportato in luce la scalinata di accesso originale, formata da sette gradini. Lungo le pareti sono visibili i fori per ospitare le lucerne e proseguendo verso il fondo, sul pavimento si notano le tracce lasciate dai banconi, colorati di rosso, riservati ai fedeli e dalla mensa per le celebrazioni.

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Al centro della parete di fondo è il dipinto di Mitra nell’atto di sacrificare un toro bianco. Ai due lati, otto riquadri raccontano la storia della divinità arrivata da Oriente seguendo le rotte commerciali e le strade percorse dagli eserciti. Un cippo votivo si erge davanti alla rappresentazione, che reca l’incisione INVICTO DEO CRESCES ACTOR ALFI SEBERI D P, traducibile con “Cresces, amministratore di Alfio Severo, pose come dono al dio invitto“.
Una metafora affascinante della reincarnazione, un inno alla fecondità ed alla vita espresso in una serie di simbologie care ai pagani, e ottimamente conservate.

LA VISITA

Ad accompagnare il gruppo nella visita è stata l’architetto Emanuela Todini, coordinatrice progettista e direttore dei lavori all’interno del Mitreo, che non ha nascosto la soddisfazione di essere finalmente giunti alla riapertura del sito.

“Stiamo ridonando al pubblico una punta di diamante da un punto di vista archeologico grazie ad un finanziamento di circa 200 mila euro concesso dal Mibact – ha detto il Sindaco Colizza -. Sono felice come cittadino prima che come Sindaco di esserci riusciti e di aver costruito una visione di insieme con la quale abbracciare tutta la città e non solo. Abbiamo messo in campo, infatti, un approccio multidisciplinare con il quale s’intende collegare il Mitreo ad un percorso che unisce altri siti della Città di Marino, il cui centro nevralgico è il Museo Civico  “Umberto Mastroianni”, che verrà riqualificato da un punto di vista tecnologico grazie alla seconda fase del finanziamento volto alla digitalizzazione dei beni culturali”.

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“In più abbiamo voluto unire il nostro Mitreo agli altri due presenti a Palazzo Barberini a Roma e a Santa Maria Capua, realizzati sempre con la tecnica dell’affresco e idealmente collegati dall’Appia Antica che costituiscono un unicum culturale di sicuro interesse – ha aggiunto il Primo Cittadino -. In questa visione sistemica tutte le maestranze che hanno avuto un ruolo in questo progetto saranno coinvolti nella promozione, perchè è importante che ognuno possa occuparsi del proprio territorio in questa nuova visione integrata”.

BIGLIETTI

Il Mitreo di Marino, dal momento dell’inaugurazione ufficiale del 23 settembre, sarà aperto per 3 volte alla settimana su prenotazione. Sarà possibile accedervi con un biglietto di 8 euro. I residenti a Marino le prime 4 settimane entreranno gratuitamente. La gestione del sito è stata affidata a CoopCulture.
Prenotazioni: biglietteria.mitreomarino@coopculture.it

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