Chiunque abbia avuto modo di fare una bella passeggiata scendendo lungo il via don Giuseppe Morosini, per poi arrivare su Piazza Dante, fino a percorrere viale Giuseppe Mazzini e l‘intera via Piave, avrà notato, oltre la mancanza delle alberature in passato abbattute e mai ripiantumate (come fatto notare in un precedente articolo sul nostro numero cartaceo di settembre), anche lo stato di abbandono e di non utilizzabilità delle panchine collocate lungo il percorso.
Trattandosi di manufatti in gran parte costruiti in legno, questo materiale, con l‘andar del tempo ha finito per marcire sotto le inclemenze del clima e delle precipitazioni atmosferiche.
Non si tratta quindi di strutture vandalizzate da mano incivile, quanto di manufatti che, a partire dal momento della loro installazione, non hanno ricevuto più adeguati interventi di manutenzione; lasciati nella più totale incuria, essi hanno finito per perire sotto gli attacchi del clima e del trascorrer del tempo.
Per molti anziani e non solo, una panchina rappresenta, più che un semplice dispositivo preposto a garantire un momento di relax, anche un luogo di incontro e di aggregazione. Senza contare l’assenza dei cestini dei rifiuti, le strisce pedonali sbiadite e le tante bottiglie disseminate a terra, emblema di un ulteriore degrado.
Dopo la sospirata sostituzione di alcune panchine sull’Olmata, avvenuta nel mese di giugno di quest’anno, è auspicabile che l‘Amministrazione del nostro Comune di Genzano prenda a cuore anche lo stato di questi utili manufatti che, oltre a costituire un irrinunciabile elemento di arredo urbano e di decoro, rappresentano una caratteristica dei nostri viali ed un fattore che favorisce la condivisione della vita sociale.
Lucio Allegretti
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