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Carenza di medici al Pronto Soccorso dell’Ospedale dei Castelli. Pochi posti letto e troppa burocrazia

ospedale castelli

E’ allarme all’Ospedale dei Castelli di Ariccia per la carenza di medici soprattutto nei reparti di emergenza. Una situazione cronica che riguarda tutta la Asl Roma 6, acuita dalle ultime importanti defezioni, cui neanche il recente bando della Regione Lazio per reperire 36 nuovi medici, da impiegare nei reparti di pronto soccorso dell’Azienda sanitaria, ha posto rimedio.

Sono solo 4 i medici che hanno accettato l’incarico, gli altri – si sono presentati in 19 – hanno rinunciato per ragioni che i dottori Salvatore Pace e Massimo di Domenica – di Cittadinanza Attiva – stanno cercando di capire per prevedere opportune soluzioni. Il nosocomio, dopo aver affrontato l’emergenza covid-19, è tornato ad offrire i servizi ordinari, ma è ancora insufficiente la risposta alle esigenze del territorio.

“Abbiamo ascoltato il personale attualmente in forza presso la struttura ed anche qualche medico che ha rifiutato l’incarico – ha detto Salvatore Pace -. I problemi che abbiamo riscontrato sono essenzialmente tre. Sicuramente in prima battuta la carenza di posti letto che grava sulle attività di pronto soccorso, le quali necessitano quindi di attivare in continuazione l’iter di trasferimento in altre strutture del territorio. La seconda problematica è relativa alla raffica di avvisi di garanzia che arrivano ai colleghi del pronto soccorso, dove ovviamente si lavora in carenza di organico e in condizioni di stress lavorativo. In terza battuta c’è l’appesantimento burocratico che obbliga i dottori del pronto soccorso a svolgere la maggior parte della propria attività al computer invece che con i pazienti. Basti pensare agli onerosi adempimenti burocratici cui far fronte in caso di incidente stradale. Tutto questo è demotivante, oltre che un ulteriore aggravio di lavoro”.

“La soluzione immediata è il potenziamento di posti letto presso l’Ospedale di Ariccia, che non ha problemi da un punto di vista logistico, per dare immediato sfogo alla media degli accessi al pronto soccorso – chiosa Pace – . Confidiamo inoltre sulla collaborazione degli ordini professionali per trovare vie d’uscita”.

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