POLITICA

Castel Gandolfo – Francavilla risponde a Monachesi sulla Mezza Maratona: “Proposto cambio percorso quando era ormai troppo tardi”

mezza-maratona-nemi-349x260

“La replica del Sindaco di Castel Gandolfo riferita all’organizzazione della corsa dei Castelli coglie un aspetto secondario e lo tratta in modo superficiale, “per sentito dire”, non avendo una conoscenza reale.
Per me, è motivo di grande amarezza constatare che un Sindaco di un comune di livello come Castel Gandolfo risolva tutta la questione attribuendo la responsabilità del mancato rilascio del nulla osta alla testardaggine del sottoscritto, che non avrebbe voluto portare alcuna modifica al percorso.
Ciò non è assolutamente vero questa volta e nemmeno per le edizioni passate. Quando si è discusso in modo pacato e costruttivo in confronti bilaterali (con i singoli comuni e le relative Polizie Locali) e poi in riunioni con la partecipazione dei diversi comuni interessati, siamo sempre giunti ad una conclusione positiva. Sono tante le modifiche apportate e concordate con i Comandi delle Polizie Locali. Per ragioni di spazio non le enumero. Posso fornirle a chi volesse conoscerle. Per esempio, comunque, quando la corsa arrivava ad Albano da Ariccia. Su espressa richiesta fatta dall’allora Comandante di Polizia Locale di Ariccia con precisione e nei tempi giusti, spostammo il percorso verso la località La Stella in provenienza da Vallericcia.
Nella sostanza, però, seppure con parziali aggiustamenti, il percorso è rimasto identico a quello della prima edizione di più di vent’anni fa, perché è bello e tecnicamente valido per gli atleti che preparano le grandi maratone internazionali autunnali.
Non si capisce per quale motivo è diventato improvvisamente pericoloso “persino per l’incolumità pedonale”.
Ma se con una manifestazione come la nostra, che attira atleti italiani e stranieri di levatura internazionale, non mettiamo in mostra i nostri gioielli (il lago e Monte Cavo lo sono insieme a tante piazze e palazzi dei nostri territori) possiamo evitare di impegnarci in un opera complessa e dedicarci ad organizzare gare che si svolgono attorno al palazzo di “Peppe la reale”.
Se si pensa che alcune centinaia di atleti percorrano 21 km dei nostri Castelli senza farsi vedere e infastidire qualcuno che considera gli atleti dei nullafacenti, significa che costui non ha il senso delle grandi manifestazioni sportive. Non è meglio dire che dette manifestazioni sono incompatibili con la vita dei nostri territori? Anche se credo che ciò non è condiviso dalla stragrande maggioranza dei nostri cittadini.
Noi sappiamo bene che il traffico è il problema persistente che ci troviamo sempre di fronte. Per noi, e non soltanto per gli addetti, è fondamentale far correre gli atleti in sicurezza. Una parte del giudizio dei partecipanti si basa proprio sull’aver corso nel traffico oppure no. Ma noi non abbiamo tante possibilità per regolarlo.. Ciò che possiamo fare lo facciamo: predisposizione una settimana prima sul percorso di cartelli che annunciano l’evento e le possibili conseguenze sul traffico, vigilanza sugli incroci da parte dei nostri volontari, raccolta immediata dei rifiuti prodotti dagli atleti durante la corsa, ed altro.

Chiedo: si deve abolire la manifestazione oppure cercare di regolare il traffico al meglio e impegnarsi a far vivere in modo diverso la vita della città ai cittadini. Ci sono tante manifestazioni che chiudono per molte ore le città trasformandole in isole pedonali senza destare proteste plateali da parte dei cittadini, che il più delle volte sono più comprensivi di chi li governa.
Per esempio, perché non pensare ad un accordo tra i comuni per transennare parte del percorso, come fanno nelle grandi Maratone e Mezze Maratone di tutto il mondo: New York, Londra, Parigi, Praga, Barcellona, Boston alle quali partecipano 30/40 mila persone e un pubblico gioioso di spettatori?
Veniamo alla parte ritenuta la più delicata del percorso: il Lago Albano di Castel Gandolfo.
Chi lo frequenta sa che è una palestra a cielo aperto, frequentata tutti i giorni da persone di tutte le età e a tutte le ore, anche serali. E’ opinione comune di essi l’assenza di politiche comunali atte ad organizzare spazi sociali, che rendano l’attività individuale non isolata.

Inoltre, chi vive il lago sa che per tre/quattro mesi, il sabato, ma soprattutto la domenica, le strade di accesso e di deflusso dal lago e quelle cointeressate sono completamente intasate dal traffico.
Secondo alcuni, noi che con la nostra iniziativa lo occupiamo soltanto per una manciata di minuti, creeremmo caos o pericoli inimmaginabili.
Nell’ultima riunione del 1° ottobre, cioè a pochi giorni dalla manifestazione, il Commissario di PL di Castel Gandolfo, espresse formalmente la proposta di cambiare percorso, quando ormai era stato approvato dalla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e reso pubblico ai gruppi sportivi provenienti da varie regioni italiane. Noi lo avevamo proposto alcuni mesi fa. Due volte, anche per iscritto, abbiamo comunicato al Commissario di PL di Castel Gandolfo che allo stato attuale non era praticamente possibile modificare il percorso pena l’annullamento della corsa.
E’ stato richiamato dal Sindaco il nulla osta positivo della Città Metropolitana, non conoscendolo probabilmente, che indicava per noi alcuni obblighi, compresa la vigilanza degli incroci. Noi ci siamo attrezzati al meglio per applicare tali obblighi, mediante la presenza di 50 volontari, che vorrei ringraziare per la disponibilità. Per inciso: non ci risulta alcuna posizione ufficiale espressa dalla Polizia Stradale.
A proposito di nulla osta, a tutt’oggi non ancora è pervenuto, a tre giorni dall’evento, all’Astral la concessione o meno da parte della Polizia Locale di Albano e Castel Gandolfo. Hanno risposto concedendolo la Città Metropolitana e il Comando di Polizia Locale di Ariccia.
Mi dispiace osservare che la risposta tutta difensiva del Sindaco di Castel Gandolfo non tocca in alcun modo la fondamentale e attuale questione della funzione dei comuni in relazione alla necessità di sviluppare politiche intercomunali per lo sport, l’ambiente e la cura e promozione del grande patrimonio archeologico dei nostri territori.
Chiedo: è vero o no che negli ultimi anni quando si discuteva dell’impostazione e dell’organizzazione della Mezza Maratona non abbiamo avuto l’onore di apprendere da viva voce degli amministratori (sindaci e/o assessori) la posizione dei rispettivi comuni. Come si sa, i vigili esprimono posizioni relative alle loro competenze. E ciò va molto bene. Ma come si fa a sapere se lo svolgimento di una manifestazione così importante e coinvolgente è compatibile con le politiche sportive, turistiche e ambientali dei vari comuni? Quali raccordi è necessario stabilire?
Non basta più un attestato di verbale co-interessamento espresso agli organizzatori, ma il varo di specifiche politiche. Come abbiamo varie volte affermato pubblicamente, noi saremmo lieti di diventare lo strumento per la realizzazione delle suddette politiche intercomunali”.

Vincenzo Francavilla
Presidente dell’Associazione Amici del Parco dei Castelli Romani

LEGGI ANCHE

Più informazioni
commenta