POLITICA

Sanità, Tonino D’Annibale (Articolo 1) sulla chiusure di reparti all’Ospedale di Velletri: “Utili per ingrassare la sanità privata”

D'annibale

Il progressivo smantellamento dell’Ospedale di Velletri, che l’altro giorno ha perso anche i reparti di Chirurgia Vascolare e Urologia (entrambi traslocati all’Ospedale dei Castelli) ha scatenato la reazione di numerose forze politiche. A quelle che da tempo si battono per la salvaguardia dei servizi ospedalieri all’interno del “Paolo Colombo” (LEGGI QUI) torna ad aggiungersi anche Articolo 1, che già in passato con Bruno Romagnoli, segretario del quadrante sud della provincia di Roma, ha richiesto più attenzione per la sanità castellana.

tonino d'annibale
Tonino D’Annibale

Quanto accaduto in questi giorni ha provocato anche la ferma reazione di Tonino D’Annibale, che ha preso duramente posizione, mettendo nel mirino le politiche di riorganizzazione sanitaria adottate dalla Regione Lazio, col tramite della ASL Roma 6, non osteggiate dall’Amministrazione veliterna a trazione PD – Forza Italia (non un caso, forse, che il Sindaco non si oppose al Piano di Riorganizzazione aziendale della ASL).

“Grave, grave, grave – esordisce Tonino D’Annibale – che in poco tempo tutta la programmazione per la tutela della salute dei cittadini dei Castelli Romani sia stata annullata per essere sostituita dal vuoto che ovviamente sarà occupato dai privati. L’ennesima chiusura di un reparto nell’ospedale di Velletri (con Mostarda che annuncia anche la chiusura dei reparti di chirurgia vascolare e di urologia) NON È TOLLERABILE.

Mostarda si assuma la responsabilità di desertificazione del diritto alla salute dei cittadini della ASL Rm 6, disattendendo così gli indirizzi del Ministero della salute. Visto che c’è, Mostarda ci spieghi se questa desertificazione è utile ad ingrassare, a danno dei cittadini, ancor di più la sanità privata. Abbia il coraggio di esplicitare il suo progetto.

Noi – continua D’Annibale – purtroppo siamo certi ormai del suo disegno e su questo lo fermeremo! Con forza chiediamo allo stesso direttore generale di ripristinare la programmazione che ha trovato al suo arrivo. Il nuovo Ospedale dei Castelli doveva aiutare a sviluppare il diritto alle cure del nostro vasto territorio. Il diritto di cura presso le strutture pubbliche e non il contrario”.

Più informazioni
commenta