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Albano – Respinto ricorso del Comune per la chiusura della Discarica. I Comitati: “Alzare livello protesta”

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Il Consiglio di Stato con ordinanze del 21 ottobre ha rigettato il ricorso del Comune di Albano e di Ardea contro la Regione Lazio e la Città Metropolitana, per la chiusura della discarica di Roncigliano. “Le ordinanze e le motivazioni contenute non si commentano, ma l’amarezza non si cancella” ha riferito il Sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, rendendo noto il dispositivo.

Queste le motivazioni: “come osservato dal primo giudice – si legge – , non è stata data prova del fatto che, a causa della contaminazione della falda idrica del VII invaso della discarica di Albano Laziale, vi sia un immediato e attuale pericolo per la salute umana specificamente determinato ovvero aggravato dall’ulteriore conferimento di rifiuti disposto in via temporanea dai provvedimenti impugnati;
Rilevato, in particolare, che le ordinanze della Città metropolitana di Roma Capitale, non prevedono alcuna deroga alle condizioni di esercizio, ovvero alla tipologia di codici EER ammessi dall’ originaria autorizzazione regionale”.

Infine nel bilanciamento degli interessi, appare invece attuale ed incombente il grave rischio igienico – sanitario, derivante dall’interruzione del ciclo di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati di Roma Capitale“.

“Da questa settimana arriveranno nella discarica di Albano un numero man mano doppio di tir e di rifiuti – hanno detto dai Comitati del presidio permanete -, da 300 a 600 tonnellate al giorno. Adesso più che mai è urgente alzare il livello della nostra presenza al presidio e quello della nostra mobilitazione per chiudere definitivamente la discarica subito!”.

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