Dopo diversi giorni dalle analisi dell’Arpa che attestano l’inquinamento dei pozzi all’interno della discarica di Roncigliano ad Albano, oggi pomeriggio alcuni esponenti del presidio permanente che da mesi ne chiede la chiusura, hanno simbolicamente occupato Palazzo Savelli tra striscioni e rivendicazioni.
Tra i manifestanti c’erano i No Inc, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) dei Castelli Romani e diversi cittadini del villaggio ardeatino che da anni subiscono sulla propria pelle l’abuso che si è perpetrato sul loro territorio, oggi gravemente inquinato.
E’ stata un’occupazione simbolica che ha avuto come obiettivo quello di tenere accesi i riflettori su di una situazione che va avanti dal mese di agosto, con il viavai dei camion carichi di rifiuti provenienti da Roma.
“La discarica va chiusa e l’area bonificata – ha ribadito Davide Bassotti, referente del FGC -. Lo diciamo da tempo ed ora che le analisi dell’Arpa hanno certificato l’inquinamento, il Sindaco Borelli deve mantenere la sua promessa e firmare l’ordinanza di chiusura del sito”.
Proprio il Sindaco di Albano, intervenuto ad una delle fiaccolate per le vie del centro cittadino, aveva dichiarato di non poter procedere con un’ordinanza di chiusura fintanto che non fosse stato certificato che gli attuali sversamenti abbiano ricadute negative sul grado di inquinamento dei pozzi. Del resto anche il Tar ha sentenziato sul ricorso del Comune che non esiste un “periculum in mora“ e che “non vi è dimostrazione che l’attività autorizzata dall’atto impugnato apporti in sé un aggravamento della contaminazione del sito”.
Ma i dati resi noti di recente dall’Arpa Lazio testimoniano una situazione drammatica in merito alla quale comitati e cittadino rivendicano a gran voce prese di posizione.
“Non ci sono più scorciatoie credibili, subito ordinanza di chiusura” hanno sentenziato i No Inc.
Il Primo Cittadino è sceso nel tardo pomeriggio tra i manifestanti per ribadire la propria posizione, espressa già in precedenza, che non ha soddisfatto i presenti.
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