Verranno celebrati alle 14.30 di lunedì 15 novembre i funerali di Aldo Salerno, l’amato allenatore di tante squadre della provincia, venuto a mancare nella giornata di sabato 13 novembre, a soli 59 anni.
Le esequie verranno celebrate nella sua Genzano, all’interno della Collegiata della Santissima Trinità, dove è prevedibile converranno anche tanti dei suoi ragazzi, viste le sue tantissime stagioni passate in panchina e l’enorme scia di affetto che il tecnico genzanese si è lasciato dietro.
Appresa la tragedia la nostra redazione ha chiesto un ricordo al Sindaco di Nemi, Alberto Bertucci, e al consigliere metropolitano e comunale, Giovanni Libanori. Proprio alla Diana Nemi, infatti, sono legati tra i ricordi più belli della carriera di mister Aldo Salerno, che riuscì a condurre l’11 nemorense fino al 4° posto del Campionato di Eccellenza, vincendo addirittura una Coppa Italia di Promozione, traguardi storici per il sodalizio nemese.
A Nemi, tuttavia, è stata legata anche l’attività lavorativa di Aldo Salerno, come ricordato dal Primo cittadino nemorense.
“Nell’apprendere la notizia – dichiara a Castelli Notizie, Alberto Bertucci – tutta la comunità di Nemi è rimasta addolorata. Nella sua lunga attività lavorativa nel nostro Comune in qualità di vicedirettore dell’ufficio postale, si è fatto sempre apprezzare per la sua professionalità e gentilezza. Si metteva a disposizione degli utenti per trovare soluzioni alle varie problematiche che si presentavano. Attualmente era anche membro del consiglio economico parrocchiale, che il Parroco Padre Vincenzo convocata periodicamente presso il Santuario del Santissimo Crocifisso di Nemi.
Per le tantissime persone che lo hanno conosciuto, rimane l’insegnamento di una grande e bella persona. Pregheremo il Signore con la certezza che lo ha già accolto alla sua destra. L’Amministrazione Comunale di Nemi – conclude il Sindaco – parteciperà con il Gonfalone alle esequie”.
Parole toccanti anche quelle di Giovanni Libanori, che ha definito Salerno “un grande uomo e grande amico. Ricordo con affetto le tante corse e camminate tra i boschi di Nemi, si parlava di tutto, delle nostre famiglie, dei nostri hobby, ma soprattutto di calcio. Si commentava il risultato della domenica, i problemi di spogliatoio. Lui sempre calmo e dalla parte della squadra. Lo guardavo negli occhi e capivo…capivo che per lui il campo è i ragazzi erano la sua vita. Così come la famiglia, la moglie, il figlio Giordano, tifosissimo della Lazio. Perdiamo un grande amico – conclude Nanni Libanori –, un uomo di sport, un vero signore”.
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