Domenica 14 novembre, in piazza Santa Eurosia, si è svolta l‘inaugurazione della sede “Riprogettiamo Lariano”, che segna l’avvio del progetto stesso di rilancio dell’intero centrodestra cittadino ed avvia, in qualche modo, la lunga stagione che porterà alla campagna elettorale e al rinnovo del Consiglio comunale.
Il gruppo dell’opposizione, coadiuvato dai sostenitori e dai coordinatori (Fabio D’Abruzzo, Fausto Pietroni, Fabrizio D’Albenzo, Tiziana Cafarotti, Enrico Romaggioli), ha dato vita a quello che si può definire un movimento civico, così come chiamato dai protagonisti.
Sabrina Verri, Ilaria Neri, Tiziana Cafarotti, Gianluca Casagrande Raffi, Enrico Romaggioli e Francesco Montecuollo hanno voluto creare un punto di ascolto, di confronto e di condivisione con la cittadinanza: “Il nostro obiettivo – hanno dichiarato – è quello di creare un vero centro cittadino a testimonianza di una democrazia partecipativa”.
In quest’ottica il movimento aprirà la sua sede ogni domenica mattina e infrasettimanale in fase di organizzazione, ricordando che i canali attraverso i quali potranno essere raggiunti per lo scopo sono oltre alle email e le consuete forme di comunicazione, una cassetta postale situata all’esterno del locale, che verrà svuotata a cadenza giornaliera per evadere in tempi brevi le risposte.
“Il rispetto dell’altro, inteso come essere umano, al di là di ogni connotazione civica o politica, deve essere al centro di ogni decisione e non può prescindere dal rispetto per l’ambiente, un tema a noi caro che non è poi così scontato”, hanno ribadito con convinzione.
“Dopo questi periodi di punte pandemiche e di crisi, ad ogni livello, è arrivato il momento di ripartire davvero in ogni piano sociale. Tanti aspetti meritano di essere ricostruiti per il bene di ogni cittadino”, hanno aggiunto.
“Sentiamo la necessità e il dovere di dar voce sia a chi le difficoltà le vive sulla propria pelle, sia a chi vuole contribuire con dei suggerimenti migliorativi” hanno concluso i promotori, con un richiamo ai problemi legati alle ore di assistenza domiciliare, alle ore di assistenza educativa, come la chiusura della ludoteca, e più in generale alle politiche sociali ed economiche.
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