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VELLETRI – Martedì 23 Novembre torna la Festa di San Clemente: alla Fiera obbligo di Mascherina e Green Pass

San Clemente Velletri 2021

Nella giornata di Martedì 23 Novembre, dopo lo stop forzato dello scorso anno, la città di Velletri tornerà a festeggiare San Clemente, nella fasta patronale lui dedicata. 

Lo farà col ritorno della tradizionale Fiera delle merci, che si affiancherà ai riti religiosi in onore del Santo, tutti ospitati all’interno dell’omonima Basilica.

La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalla normativa statale e regionale in materia di emergenza sanitaria da Covid-19. A tal proposito, con apposita ordinanza, il Comune di Velletri ha disposto oggi l’obbligo di utilizzo della mascherina per accedere alla Fiera. 

In base alla stessa è fatto obbligo di indossare la mascherina martedì 23 novembre dalle 8 alle 22 e comunque fino alla fine della manifestazione, nelle seguenti vie: Corso della Repubblica, Piazza Caduti sul Lavoro, Piazza Mazzini, Piazza Metabo, Piazza XX Settembre, Piazzale Donatori del Sangue, Via delle Fosse, via delle Mura, Via Martiri delle Fosse Ardeatine, Via Metabo, Via Ulderico Mattoccia, Via Guglielmo Marconi, Viale Oberdan, Viale Regina Margherita e in ogni occasione di tempo e luogo in cui non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Nessun obbligo per bambini di età inferiore ai 6 anni e per chi ha forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. 

Gli operatori economici avranno l’obbligo di mettere a disposizione gel sanificante e apposita comunicazione scritta sulle misure di prevenzione da adottare. 

Il Comune ha infine disposto che gli avventori della Festa dovranno essere in possesso di Green Pass: agli organi di Polizia sarà demandato il controllo del rispetto delle prescrizioni contenute nell’Ordinanza. 

Tornando all’aspetto religioso della Festa, la stessa sarà preceduta dal Triduo di preparazione, costituito nelle giornate del 20-21-22 novembre dai Vespri Solenni (ore 17) e la Santa Messa (ore 17.30). 

Nel tardo pomeriggio di sabato 20 novembre, alle ore 19, la Basilica ospiterà un incontro sulla figura del Santo Patrono, a cura di Don Lorenzo Cappelletti, professore di Storia della Chiesa all’Istituto Teologico Leoniano di Anagni (FR). L’incontro sarà animato dai canti del coro parrocchiale San Clemente.

Nella giornata di martedì 23 novembre, infine, al mattino verranno celebrate le Sante Messe delle 7.30, 9 e 12, inframmezzate dalla Santa Messa Pontificale delle 10, presieduta da S.E. Mons. Vincenzo Apicella, con presentazione del nuovo Statuto del Capitolo. 

Nel pomeriggio, alle 17.30, l’atteso Pontificale presieduto da S.Em. Cardinal Francis Arinze.

San Clemente Velletri 2021
San Clemente Velletri 2021

 

LA FIERA DI SAN CLEMENTE, UN PO’ DI STORIA (a cura di Roberto Zaccagnini)

Caratteristica della fiera di San Clemente era la vendita del bestiame.  La fiera di merci varie e di bestiame si teneva infatti il 21 maggio per Sant’Eleuterio, agli inizi dell’800 spostata alla prima domenica di maggio per la Madonna delle Grazie.  Poi il commercio di bestiame restò prerogativa della fiera di novembre.  In occasione di tutte le fiere cittadine c’era esenzione da ogni dazio.   Fino alla prima metà del ‘900 si esponevano e si vendevano anche equini e bovini, poi restando solo i suini per la consolidata tradizione contadina di tenere almeno un maialino.  Esso, acquistato alla fiera di San Clemente e allevato per un anno, si scannava alla fine dell’anno successivo.   Fuori le mura, presso Porta Napoletana, erano esposti in grosse ceste i maialini, sentendosi a distanza i grugniti, ma soprattutto gli acuti strepiti allorché l’acquirente li poneva nel sacco, che caricava sulle spalle. Nelle famiglie contadine era usanza che le donne, dopo la vendemmia, potessero disporre delle vinacce: col ricavato della vendita, esse facevano acquisti alla fiera di San Clemente.

Le fiere rappresentavano nel medioevo una necessità del commercio: a causa della diradazione della popolazione, i venditori erano costretti a raggiungere i centri abitati, promuovendo in luoghi lontani la vendita dei prodotti tipici della loro regione.   Oggi le fiere hanno perduto in gran parte la loro funzione.   Da noi, tanto la fiera di maggio, quanto quella di novembre, sono una ripetizione in grande del mercato settimanale: il consumo è uniformato dalla produzione industriale, che ha fatto scomparire i prodotti artigianali tipici delle varie province, mentre un tempo si aspettava proprio la fiera per procurarsi certi oggetti.   Anche la durata della fiera di San Clemente, come quella della Madonna, è ormai ridotta a un solo giorno.   Nonostante la solennità religiosa che si celebra in cattedrale, la festa di San Clemente è, oggi, connessa più alla fiera che alla devozione.  Così che, mentre la festa della Madonna delle Grazie conserva un eminente motivo religioso, quella di San Clemente sembra quasi, a nostro avviso, l’occasione di fare un giro tra la fiera.

La Cattedrale, pur essendo intitolata a San  Clemente, non ha una cappella né un altare per il culto del santo.  Tuttavia, il giorno della festa viene esposto alla devozione un suo busto d’argento risalente al ‘600, caratterizzato da quell’aria accigliata che tanta fantasia popolare ha stimolato nei secoli, attestandosi perfino nell’idioma: infatti, a una persona imbronciata, si usa dire che “tè’ ‘o mucco comme San Cremente”.

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