Cultura

Castel Gandolfo – Dall’oblio a luogo di cultura: nasce la nuova Sala Toni Ucci

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Dall’oblio e dal degrado a luogo di cultura e aggregazione sociale: a Castel Gandolfo nasce la nuova sala Toni Ucci, grazie all’impegno, alla fatica e alla volontà della associazione “il tempo diverso”, realtà territoriale molto nota ai Castelli Romani. Una bellissima iniziativa, simbolicamente significativa, un esempio illuminante della rigenerazione degli spazi abbandonati, un modello del “volere è potere”. Domenica 21 novembre l’apertura ufficiale, una inaugurazione emozionante per un teatro che non sarà un semplice teatro ma aspira a porsi come luogo di incontro, mostre, corsi, serate musicali, e proiezioni cinematografiche. A raccontare una favola divenuta realtà è uno dei fondatori e attuale vicepresidente della associazione “il tempo diverso”, Giorgio Tomassi, da svariati anni conosciuto a “Castello”, come Er Micione: “Questa non è la prima sede della nostra associazione.

E’ la seconda e appartiene ad una persona di grande sensibilità che ha voluto, fidandosi di me, farne un “luogo” di cultura. Ho, quindi, continuato sull’idea del piccolo Teatro da usare come mezzo di aggregazione”. Giorgio Er Micione è il settimo figlio di una famiglia numerosa e così spiega come è rinata la sala Toni Ucci: “Si tratta di una antica cantina di cui abbiamo mantenuto l’identità (mura e quant’altro) pur creando uno spazio sia come sala Teatro, spazio “salotto” camerini e servizi. Tutto è stato fatto con legno ed altro di riciclo: vecchi armadi trasformati, vecchie palanche come pavimenti, ecc. Abbiamo realizzato il tutto in tre folli più i “tecnici”, ma la follia è in realtà il miglior condimento per una vita meravigliosa. Ci hanno aiutato alcuni personaggi di Castel Gandolfo, che si sono lasciati coinvolgere in questo progetto. Moralmente l’intera comunità ci ha supportato e anche un po’ sopportato”.

Una favola, come detto, diventata realtà, e, soprattutto, destinata a essere scritta giorno dopo giorno: “Sensazioni? Ho visto gente commuoversi, emozionarsi per un luogo rinato per un luogo creato, ho visto gente tirar fuori la gioia che si prova davanti alla bellezza semplice. Ho visto – sottolinea Tomassi, parlando della nuova sala – giovani godere di uno spazio “loro”. Ho nutrito la mia speranza per un mondo da condividere”. Un piccolo mondo di cui anche la sindaca Monachesi parla benissimo: “Una iniziativa partecipata e bellissima, alla quale hanno contribuito tante persone donando tempo e portando materiali riciclati, quindi sostenibile. E vedere quei vecchi locali essere trasformati in luoghi di cultura e partecipazione è qualcosa di emozionante, straordinaria e unica. Insomma, un grande omaggio alla creatività, che sono convinto diventerà un importante punto di aggregazione per la città di Castel Gandolfo”.

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