Territorio

Ciampino, Igdo e Città Giardino finalmente tutelati. Ora tocca alla politica

Generico dicembre 2021

Una vittoria storica per tutta la città di Ciampino, un passo amministrativo importantissimo per rigenerare il centro urbano e aumentarne l’identità culturale e comunitaria. Il complesso immobiliare “Città Giardino e villini della prima metà del XX secolo” è stato dichiarato di interesse storico-artistico particolarmente importante e, come tale, è stato posto sotto tutela con decreto Rep.199 del 20.10.2021 della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della provincia di Roma. L’area comprende la chiesa, quattro villini e, soprattutto, l’intero complesso immobiliare dell’Igdo, con la relativa area di pertinenza. E proprio l’Igdo, l’Istituto Gesù Divino Operaio, rappresenta – insieme all’aeroporto Pastine – il simbolo del paese aeroportuale, un cuore alle origini pulsante ma che negli ultimi decenni ha smesso di battere, sepolto tra degrado, oblio e incuria. Stiamo parlando di una struttura immobiliare di 65mila metri cubi su oltre tre ettari nel centro della città, con una trama affascinante: l’Igdo infatti, nato negli anni Venti del Novecento, fu anche scuola di addestramento della Regia Aeronautica e successivamente comando tedesco, poi bombardato dalle Forza Alleate. Oggi il complesso, acquisito nel 2017 all’asta da una società privata per poco più di un milione e mezzo di euro, vive una fase stagnante e in parte di abbandono igienico-sanitario, ma questa dichiarazione di interesse storico-artistico ha certamente rimpolpato speranze e aspettative per un rilancio e un destino più sereno per l’Igdo.

Tra le realtà che hanno sempre creduto e continuano a credere in un futuro – soprattutto di proprietà pubblica – del complesso architettonico c’è, senza dubbio, Ciampino Bene Comune, che sottolinea: “C’è da dire che il decreto di tutela emesso dalla Soprintendenza, dà finalmente atto dell’importanza non solo dell’Igdo, ma anche di un periodo storico della nostra città finora del tutto sottovalutato al punto che, per qualcuno, era naturale cancellare il centro storico, con le conseguenze urbanistiche che ne sarebbero derivate, particolarmente interessanti e ad esplicito vantaggio per chi ha acquistato i 67 mila mc e la relativa area di sedime dell’immobile di via 2 giugno”. E ancora: “Le conclusioni della relazione storica che supporta il decreto di tutela della Soprintendenza racchiudono il senso di queste nostre battaglie: “La Città Giardino e gli edifici residenziali sorti nel periodo a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del XX secolo nel centro di Ciampino rappresentano un episodio straordinario di sviluppo insediativo dell’epoca, in cui alla pianificazione urbana si affiancò la regolamentazione edilizia. Gli edifici che si conservano rappresentano un significativo esempio della dinamicità culturale e artistica di quel periodo storico e sono legati indissolubilmente alle vicende del vicino aeroscalo e alle figure storiche che lo animarono”.

Ciampino Bene Comune ricorda, poi, che ad aver partecipato alla battaglia di valorizzazione dell’Igdo, sono state anche tante realtà locali e numerosi cittadini: “Non siamo stati soli in queste battaglie. Noi abbiamo raccolto 10 anni fa il lavoro fatto nei 10 anni precedenti dalle 12 associazioni che di fronte ad una politica senza idee utili per la “Città Pubblica”, si erano riunite in quel laboratorio di idee che fu Igdolab; vogliamo evidenziare il contributo apportato da Italia Nostra che in particolare ha posto insieme a noi l’accento sulla necessità di tutelare anche quanto è rimasto dei villini della Città Giardino di Ciampino. Noi siamo convinti che queste vittorie siano di tutta la città di Ciampino”. E adesso che succederà? “Ora la parola – puntualizzano in una nota da Ciampino Bene Comune – deve passare alla politica locale e sovracomunale che deve dare risposte all’altezza, dando spazio alla città pubblica senza le ridicole azioni strumentali teatralizzate davanti a noi in questi ultimi mesi”.

Una visione che trova d’accordo anche Alessandro Porchetta, ex consigliere comunale ed esponente di Diritti in Comune, che sottolinea: “Non possiamo che essere contenti che finalmente il complesso immobiliare “Città Giardino e villini della prima metà del XX secolo” sia stato dichiarato di interesse storico-artistico particolarmente rilevante: è una vittoria importantissima per tutto il nostro paese e portata a casa grazie all’azione di Ciampino Bene Comune, di tante associazioni e realtà ambientaliste, e di tanti cittadini che hanno sempre creduto nei valori dell’ambiente, della storia e del paesaggio. Ora tocca alla politica fare la sua parte: pensiamo alla Regione Lazio, ai Ministeri dei Beni Culturali e dello Sviluppo Economico, soprattutto in questa delicata fase in cui arriveranno milioni di euro di finanziamenti legati al Pnrr, da destinare al recupero dei centri cittadini e alla rigenerazione urbana: e in questo contesto, ad esempio, si cala perfettamente il bisogno di riqualificazione dell’Igdo, vero e proprio simbolo architettonico di Ciampino”, chiosa Porchetta che vorrebbe una piena funzione pubblica per l’Igdo. Dunque, sarà fondamentale conoscere sia la linea della futura amministrazione comunale di Ciampino, che sarà eletta nella prossima primavera 2022, e sia la visione dell’attuale commissario prefettizio, subentrato dopo la caduta della giunta Ballico.

 

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