Sanità

Ospedale di Velletri, il 6 dicembre l’Audizione di Righini (Fdi) con la Commissione regionale Sanità

Velletri Righini Ospedale

E’ stata calendarizzata per la giornata di lunedì 6 dicembre, alle ore 10 ed in modalità telematica, l’attesissima audizione della Commissione Sanità della Regione Lazio, richiesta nelle scorse settimane dal consigliere regionale Giancarlo Righini. L’audizione avrà come oggetto le sorti dell’Ospedale di Velletri, la recente chiusura del reparto di chirurgia vascolare, la mancata riapertura del Punto Nascita e il rischio di soppressione di ulteriori reparti e servizi. 

Nel corso della stessa verrà audito il Commissario Straordinario della ASL Roma 6 (già Direttore Generale della stessa), Narciso Mostarda. 

A sorpresa l’audizione, che si sarebbe dovuta tenere in presenza, si terrà su piattaforma telematica, quasi a voler evitare sul nascere la possibilità che alla Pisana potessero convergere manifestanti “Salva Ospedale”. 

Per la terza volta in pochi anni (la prima delle quali proprio all’interno del presidio ospedaliero veliterno), il consigliere regionale di Fratelli d’Italia si troverà a chiedere conto alla Regione all’Azienda Sanitaria Roma 6 del perché l’Ospedale “Paolo Colombo” sia stato calpestato in questo modo, con una progressiva chiusura di reparti che mettono persino a rischio la conservazione del Dea di Primo livello, fino a minare le certezze sulla sua sopravvivenza.

Intanto le già flebili speranze che il Punto Nascita di Velletri, per decenni patrimonio indiscusso dell’Ospedale veliterno, possa riaprire i battenti dopo la chiusura del marzo 2020, si sono assottigliate ancor di più quando ad inizio novembre la maggioranza del Consiglio regionale del Lazio ha bocciato l’Ordine del Giorno presentato proprio da Giancarlo Righini al Collegato della legge di stabilità regionale 2021, che era teso a porre in essere qualsiasi azione necessaria per la riapertura del Punto Nascita dell’Ospedale Paolo Colombo, “al fine di garantire un servizio necessario per i cittadini e per tutto il territorio limitrofo”. Una richiesta che ha trovato però insensibile la maggioranza a guida Pd – M5S, che l’ha respinta fermamente.

In attesa di capire cosa ne sarà del Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, avverso la determinazione dirigenziale della Direzione Regionale Salute della Regione Lazio, presentato nelle scorse settimane da Fratelli d’Italia, toccherà ancora una volta a Giancarlo Righini far valere il diritto alle cure di decine di migliaia di cittadini da sempre afferenti al nosocomio di via Orti Ginnetti. “Un Dea di Primo livello come l’Ospedale di Velletri – esclama Righini -, non può rimanere senza un Punto Nascita e neppure vedersi scippati uno dopo l’altro tutti gli altri reparti, fino a rendere inevitabile che venga declassato a causa delle numerose, irragionevoli ed ingiustificate chiusure”.

“E’ bene si sappia che quanto sta accadendo – ribadisce Righini –  è frutto del voto favorevole all’atto di programmazione della Asl RM6 da parte dei sindaci di Velletri e Lariano, Pocci e Caliciotti. Sarà rimasto deluso chi si aspettava che Pocci avrebbe messo la faccia di fronte al continuo svuotamento di servizi e reparti, visto che nella sua unica dichiarazione pubblica in merito, di pochi giorni fa, ha persino espresso apprezzamenti per la “coerenza di Regione e Asl nel mantenere gli impegni presi con la cittadinanza”, mostrando ancora una volta la sua totale subordinazione agli interessi di partito, in barba alle esigenze della collettività. Nulla di più falso, ovviamente, viste le innumerevoli promesse disattese. Di tutto questo – conclude Righini – chiederò conto a chi ha deciso evidentemente di limitarsi alle promesse faraoniche, e continueremo a dar battaglia in ogni sede pur di combattere contro la morte per asfissia dell’Ospedale di Velletri”.

 

 

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