Politica

Albano – Dal Green pass all’onere vaccinale: Fratelli d’Italia ha riflettuto sulle implicazioni della Certificazione verde nel mondo del lavoro

Al netto di un’emergenza pandemica che da quasi 2 anni condiziona le vite di tutti, all’interno dell’hotel Miralago di Albano, nel pomeriggio di venerdì 3 dicembre, sono state approfondite le conseguenze per il mondo del lavoro a seguito dell’introduzione della “certificazione verde”, ai più nota come Green pass. Un approfondimento che ha catturato l’attenzione di diversi cittadini ed imprenditori convenuti, che hanno seguito con interesse le oltre due ore di dibattito, impreziosite dall’intervento dell’avv. Carlo Pisani, professore ordinario del diritto del lavoro presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

Un appuntamento fortemente voluto dall’avvocato Andrea Bizzari, Responsabile del Dipartimento Imprese e Mondi Produttivi di Fratelli d’Italia – Provincia di Roma, che ha presieduto l’incontro,  moderato al meglio da Aurora De Marzi, che non ha mancato di arricchirlo con contributi esterni, veicolati attraverso interviste video a diverse tipologie di lavoratori.

Il dilemma se il Green pass si confini nell’alveo di un semplice obbligo di legge o possa essere ascritto ad un’effettiva tutela nel mondo del lavoro è stato sviscerato nei vari interventi, nell’ambito dei quali si è convenuto sulla tendenza a soppiantare l’ipotesi dell’obbligo vaccinale – che lo stesso Pisani ha ritenuto difficile da applicare – in favore dell’onere vaccinale, visto come una sorta di obbligo mascherato.

“Abbiamo organizzato questo appuntamento per fare chiarezza su un argomento di estrema attualità – ha esordito l’avv. Bizzarri -, cercando di dare un aiuto ad imprese e lavoratori nel gestire al meglio tale strumento, nell’interesse dell’intero mondo del lavoro”.

Al dibattito hanno partecipato l’avvocato giurista Ivan Boccali, il consigliere regionale di FdI, Giancarlo Righini e, infine, il deputato e Presidente della Federazione provinciale di FdI, Marco Silvestroni. Non sono mancati i saluti del coordinatore di FdI di Albano, Roberto Cuccioletta, mentre dalla platea ha impreziosito il dibattito la coordinatrice FdI di Grottaferrata, Moira Masi, anche nella veste di imprenditrice e dirigente sportiva.

Un incontro impostato non come una critica alla vaccinazione, quanto per evidenziare e se possibile arginare alcune pecche nell’applicazione del Green pass che penalizzano i datori di lavoro.

“La funzione del Dipartimento – ha premesso Bizzarri – è quella di ascoltare le istanze e problematiche che arrivano dal mondo produttivo e fare da collante con le istituzioni, per portare soluzioni alle problematiche riscontrate”. Un incipit che è servito a svelare la natura dell’incontro: “Ho voluto fortemente affrontare un argomento di estrema rilevanza, per fare chiarezza su quale sia la funzione del Green pass e dare un aiuto alle imprese, per capire quale sia la corretta interpretazione che possiamo dare ad uno strumento oggi ritenuto indispensabile. Parlare di questi temi non significa essere no vax: sabato farò la terza dose – ha svelato Bizzarri – e sono favorevole all’onere vaccinale, ma è evidente che vi sia una discrasia tra piccole e grandi imprese”.

“Dobbiamo analizzare il tema in maniera scevra da qualsiasi condizionamento ideologico”, ha premesso l’avvocato Ivan Boccali, che è partito dall’87% dei cittadini che si sono vaccinati almeno con la prima dose, “pur non essendo tutti necessariamente favorevoli al GP”. L’ex vicesindaco di Ciampino si è rifatto alla celebre “Finestra di Overtone“: “A seconda di come la finestra si sposta o si allarga sullo spettro delle idee, un’idea può essere vista dall’opinione pubblicata come più o meno accettabile, e quello che all’inizio può essere visto come “inconcepibile”, diventa poi “accettabile”, “ragionevole”, “diffuso” e, infine, “legalizzato”.

Lunga la dissertazione del prof. Pisani, che ha evidenziato come tutto abbia avuto origine col decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, definendo il vaccino un requisito essenziale per lo svolgimento della professione. “In difetto viene a mancare un requisito essenziale alla prestazione, come la patente per l’autotrasportatore”, ha dichiarato. Quanto alla privacy, ha evidenziato, viene ritenuto “uno dei problemi minori, in quanto il diritto alla riservatezza è uno di quelli costituzionali che va però bilanciato con altri”, a partire dalla tutela della salute della collettività.

Nel suo intervento il consigliere regionale Giancarlo Righini: “Le notizie che ci offre la scienza non sono così confortanti – ha dichiarato – perché sebbene vaccinati possiamo essere veicolo di contagio e questo ci impone di fare attenzione. Siamo in presenza di un tema difficile da definire nei suoi contorni e le posizioni, rispettabili, hanno tutte fondamento e legittimità”, ha aggiunto Righini, che ha mostrato apprezzamento per l’iniziativa.

Critico, in alcuni passaggi, il deputato Marco Silvestroni, che è partito dall’assunto che ci sia troppa confusione sul tema, “colpa di uno Stato incapace di far chiarezza. Il problema è politico – ha evidenziato Silvestroni – perché tutti aspettavamo il vaccino ma da quando è arrivato non c’è stata mai opportuna chiarezza”. Il parlamentare ha poi stigmatizzato il continuo ricorso alla “fiducia” da parte del Governo, “vergognoso per un governo di larghe intese, che può contare sulla maggioranza più ampia di sempre in Parlamento”. Perplessità, da parte del deputato di FdI, anche nei confronti della volontà di vaccinare i ragazzini, “in mancanza di studi adeguati…”.
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