Territorio

Discarica di Albano, i comitati pressano la Regione sull’impianto biogas: richiesta audizione

roncigliano aerea

I comitati cittadini aumentano la pressione istituzionale per dire “no” al progetto di maxi biogas sul territorio di Albano Laziale. Ad alzare il tiro, in particolare, l’associazione Salute Ambiente Albano e il comitato UST-Uniti per la Salvaguardia del Territorio, che congiuntamente si rivolgono alla Regione Lazio e, al contempo, sottolineano: “Di altri impianti industriali del tutto simili si parla profusamente in Commissione Rifiuti Lazio, basti pensare al caso di Anagni, con convocazione urgente per il 7 dicembre, mentre resta avvolto nel mistero e nel silenzio il progetto di maxi-biogas da 80mila tonnellate l’anno di tonnellate, il 350% in più di quanto necessario ai 10 comuni di bacino, che gli affittuari del Gruppo Cerroni vorrebbero realizzare all’interno della discarica di Albano Laziale al posto dell’ex TMB, proprio accanto al VII invaso”.

Per questa ragione, le due realtà territoriali dei Castelli Romani hanno chiesto a Marco Cacciatore, presidente della Commissione Rifiuti Lazio, di essere auditi con urgenza, insieme anche a Marco Moresco, consigliere comunale di Albano Laziale, “l’unico referente politico-istituzionale che sta rendendo pubblici tempestivamente i dati Arpa sull’inquinamento della falda acquifera della discarica di Albano”. Inoltre, Ust e Salute e Ambiente chiedono che alla seduta di commissione, presso il Consiglio regionale di via della Pisana, siano invitati anche: “Vito Consoli e Sara Palombi dell’Ufficio Rifiuti Lazio, Marco Lupo di Arpa Lazio; Massimiliano Borelli e Mario Savarese, sindaci di Albano e Ardea; Massimiliano Valeriani e Roberta Lombardi, assessori ai Rifiuti e Transizione Ecologica, per capire le loro intenzioni sul maxi-biogas di Albano e sulla caratterizzazione, bonifica e chiusura definitiva della discarica di Albano Laziale”.

Infine, la puntualizzazione sul tema della audizione: “In questa audizione vogliamo parlare solo del Piano di caratterizzazione (ossia dell’analisi approfondita dei terreni e falde sottostanti il sito industriale), bonifica e chiusura della discarica”, oltreché di maxi-biogas, “ossia di tutte procedure ordinarie, in carico ai nostri amministratori. Non abbiamo intenzione invece di parlare di VII invaso, riavviato dopo 5 anni di chiusura con una procedura d’emergenza, vale a dire con una ordinanza contingibile e urgente che permette (entro certi limiti) di calpestare le normali regole del diritto”, chiosano. Vedremo che disponibilità arriverà dalla commissione Rifiuti e dal presidente Cacciatore.

commenta