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Velletri – Emergenza freddo: più di 20 senzatetto senza riparo. Alla San Girolamo Emiliani la stanza della tragedia è rimasta chiusa

san girolamo emiliani velletri_ paolo giangiacomo

È rimasta una grande ferita nella comunità dei San Girolamo Emiliani di Velletri che fatica a riprendersi dalle terribili perdite dello scorso anno. Quattro importanti persone che frequentavano il centro, nei locali della Chiesa di San Martino, hanno lasciato questa terra nel corso del 2020. Il dramma di mamma Elena con il suo piccolo Francesco; la scomparsa di Angelo, un valoroso aiutante, e l’addio a Roberto, conosciuti da tutti come Bocco, presenza fissa della Onlus. Momenti tragici che hanno lasciato nei gestori volontari una profonda amarezza e senso di vuoto.

Alcune attività, infatti, sono state ridotte o addirittura sospese, ma la mensa sociale continua con una costante affluenza giornaliera seppur con nuove modalità legate all’obbligo del distanziamento, che ha imposto l’asporto dei pasti caldi giornalieri.

Ci siamo recati nella sede di San Martino per intervistare Paolo Giangiacomo del Consiglio direttivo dell’associazione in merito all’emergenza freddo e al problema abitativo che interessa molti cittadini del territorio.

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L’intervista

Anche quest’anno, come lo scorso inverno 2020, non ci sarà un riparo dal freddo per le persone che dormono in strada o in condizioni di fortuna. A Velletri – stando alla richiesta di alloggi e dalla mensa- la San Girolamo Emiliani stima che per strada ci siano tra le 20 e le 30 persone. Si tratta in maggioranza di uomini tra la fascia tra i 40 e i 60 anni.

A un anno dalla tragica e prematura scomparsa di Elena e Francesco, l’unica grande stanza a disposizione dell’associazione, anche dopo il dissequestro, è rimasta inutilizzata. “Accogliere delle persone che dormono per strada penso che sia il minimo che si possa fare per garantire un minimo di diritti essenziali – ha riferito con dolore Paolo -. Purtroppo dalla terribile vicenda della mamma e del bambino che sono venuti a mancare a dicembre dello scorso anno, non abbiamo riaperto più le porte ai senza fissa dimora. Quella stanza è rimasta al giorno della tragedia. Io personalmente non ci metto ancora piede da quel giorno”.

Oltre il periodo vissuto, il volontario della San Girolamo ha ricordato che si tratta di un tipo di accoglienza che nessuno tutela e che implica un’attenzione particolare alle disposizioni anti Covid-19 e all’igiene, difficili da gestire. “Sfortunatamente non abbiamo gli spazi e il personale adeguati per un’accoglienza di questo tipo. Ci sarebbe infatti da ragionare per una soluzione a livello territoriale” ha aggiunto.

Dalle parole del referente della San Girolamo Emiliani si percepisce che vi è senza dubbio un problema legato alla mancanza di spazi. Soprattutto  per la gestione della prassi consolidatasi in tempi di COVID-19 riguardante la quarantena preventiva obbligatoria, per escludere il contagio da virus dei senza fissa dimora che vorrebbero accedere ai posti letto. Su questa richiesta incombe una seria difficoltà, segnalata anche più volte dall’assessore ai servizi sociali Giulia Ciafrei e condivisa dal rappresentante della Onlus veliterna, e che vede complicato tenere ferme le persone bisognose per i 15 giorni della quarantena preventiva, e a cui – a detta del volontariato – “preferiscono la libertà piuttosto che un posto al caldo garantito”.

A questo si associano un’altra serie di problematiche caratterizzanti gli stili di vita inconciliabili con il lockdown forzato per i senza tetto: “Molte persone senza fissa dimora preferiscono non venire qui per paura di perdere il posto che hanno fuori come un parcheggio piuttosto che in un immobile abbandonato” ha segnalato il sig. Giangiacomo, il quale non nasconde anche l’aspetto dei finanziamenti. ” I fondi sono necessari perché dietro a un senza fissa dimora ci sono diversi aspetti: dal vestire, alle cure mediche, alle utenze e al mangiare. Qualsiasi tipo di esigenza abbia una persona cui va garantita dignità”.

Noi ce la mettiamo tutta. Cerchiamo di operare sempre in maniera efficiente a favore degli ultimi, ma la responsabilità etica e morale l’abbiamo un po’ tutti. Paolo Giangiacomo -San Girolamo Emiliani Onlus Velletri

 

*Articolo uscito sul cartaceo mensile di Novembre

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