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Parco Castelli Romani, il moscardino pronto al letargo: continua il monitoraggio

Nel mese di novembre, i naturalisti del Parco dei Castelli Romani, hanno terminato l’annuale fase di controllo delle cassette nido, utilizzate per il monitoraggio del Moscardino

moscardino

Nel mese di novembre, i naturalisti del Parco dei Castelli Romani, hanno terminato l’annuale fase di controllo delle cassette nido, utilizzate per il monitoraggio del Moscardino (Muscardinus avellanarius).

Il Moscardino è un piccolo roditore arboricolo della famiglia dei gliridi, specie di interesse comunitario inserita nella Direttiva Habitat (Allegato IV). Rappresenta un efficace indicatore ambientale in termini di qualità e quantità di habitat, è un tipico abitante delle siepi e delle zone ecotonali situate ai margini del bosco, nonché di qualunque area boscata con un sottobosco caratterizzato da una elevata ricchezza di specie. Particolarmente apprezzati sono i boschi cedui di querce, dove il Moscardino trova le condizioni ideali dal punto di vista alimentare e della struttura della vegetazione.

Il Parco dei Castelli Romani, fa parte della rete regionale di monitoraggio, preposta all’osservazione e controllo di questa specie. I dati raccolti e archiviati in un unico database vengono utilizzati nella successiva fase di analisi, per valutare gli sviluppi e i cambiamenti della popolazione nel tempo.

Durante il controllo sono stati individuati all’interno delle cassette nido, alcuni esemplari già in letargo, o che ancora abbastanza vigili, stavano preparando il proprio nido per affrontare il rigido inverno e come spesso accade, nelle cassette trovano rifugio anche altre specie che popolano il bosco, una di queste è il ghiro.

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