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L’Angelus di Papa Francesco nel giorno della Festa della Santa Famiglia: “Chiediamo a Dio il dono della Pace”

Dopo il messaggio natalizio e la benedizione urbi et orbi di ieri, Papa Francesco è tornato ad affacciarsi oggi su Piazza San Pietro, visto che quest’anno il giorno di Santo Stefano coincide la tradizionale Festa della Santa Famiglia, che il Calendario Liturgico posiziona nella prima domenica dopo il Natale. 

“Proveniamo da una storia intessuta di legami d’amore e la persona che siamo oggi non nasce tanto dai beni materiali di cui abbiamo usufruito, ma dall’amore che abbiamo ricevuto. Forse non siamo nati in una famiglia eccezionale e senza problemi, ma è la nostra storia, sono le nostre radici: se le tagliamo, la vita inaridisce!”, ha esordito Papa Francesco in occasione dell’Angelus da piazza San Pietro.

“Dio non ci ha creati per essere condottieri solitari, ma per camminare insieme. Ringraziamolo e preghiamolo per le nostre famiglie.
Dio ci pensa e ci vuole insieme: grati, uniti, capaci di custodire le radici”. A essere famiglia, evidenzia il Papa, “si impara ogni giorno.

Nel Vangelo vediamo che anche nella Santa Famiglia non va tutto bene: ci sono problemi inattesi, angosce, sofferenze. Non esiste – ha detto il Papa – la Santa Famiglia delle immaginette. Maria e Giuseppe perdono Gesù e angosciati lo cercano, per poi trovarlo dopo tre giorni. E quando, seduto tra i maestri del Tempio, risponde che deve occuparsi delle cose del Padre suo, non comprendono. Hanno bisogno di tempo per imparare a conoscere il loro figlio. Così anche per noi: ogni giorno, in famiglia, bisogna imparare ad ascoltarsi e capirsi, a camminare insieme, ad affrontare conflitti e difficoltà. È la sfida quotidiana, e si vince con il giusto atteggiamento, con le piccole attenzioni, con gesti semplici, curando i dettagli delle nostre relazioni”.

“Per custodire l’armonia in famiglia bisogna combattere la dittatura dell’io. È pericoloso quando, invece di ascoltarci, ci rinfacciamo gli sbagli; quando, anziché avere gesti di cura per gli altri, ci fissiamo nei nostri bisogni; quando, invece di dialogare, ci isoliamo con il telefonino: è triste vedere una famiglia a pranzo con il telefonino senza parlare, quando ci si accusa a vicenda, ripetendo sempre le solite frasi, inscenando una commedia già vista dove ognuno vuole aver ragione e alla fine cala un freddo silenzio. Ripeto – ha detto il Papa – un consiglio: alla sera, dopo tutto, fare la pace. Mai andare a dormire senza aver fatto la pace, altrimenti il giorno dopo ci sarà la ”guerra fredda”!

Quante volte, purtroppo, tra le mura domestiche da silenzi troppo lunghi e da egoismi non curati nascono conflitti! A volte si arriva persino a violenze fisiche e morali. Questo lacera l’armonia e uccide la famiglia. Convertiamoci dall’io al tu. E ogni giorno, per favore, pregare un po’ insieme, per chiedere a Dio il dono della pace”.

 

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