E’ un responso che rischia di rivelarsi già vecchio quello che centinaia di cittadini attendono ormai da giorni per sapere se sono o meno positivi al SARS-CoV-2. Una vera e propria odissea che non trova spazio nei bollettini quotidiani dell’assessorato regionale alla sanità, come neppure in quelli dell’Azienda Sanitaria Locale Roma 6, entrambi poco inclini a concentrarsi nelle proprie comunicazioni sulle cose che non vanno.
Eppure sono in tanti coloro che stanno attendendo ben oltre le canoniche 48 ore; chi per un sospirato tampone negativo che gli restituisca la libertà e chi per avere la certezza di non essere positivo o, malauguratamente, prendere atto del contrario.
Comunque la si metta i ritardi, mai così dilatati, stanno rischiando di mandare in tilt l’intero sistema e sono tanti i cittadini, nostri lettori, che si sono rivolti a “Castelli Notizie” per denunciare quanto sta accadendo, che non fa altro che foraggiare le realtà private che mettono a disposizione tamponi dai risultati senza dubbio più celeri.
Tra queste quella di chi ha definito inaccettabile “lo sperpero di soldi pubblici, col cittadino che paga le tasse, in questo stato di ‘emergenza’”. Il nostro lettore ci ha messo a conoscenza, parole sue, di “quello che si sta verificando al drive-in tamponi di Genzano di Roma, ma credo anche da altre parti visto il sistema; file di 5/6 ore con bambini a bordo, appuntamenti sul sito di Salute Lazio che vanno molto a lungo, e referti dei tamponi che nonostante il personale dichiari che saranno disponibili entro 24h – 48h sulla piattaforma Salute Lazio sono invece in fortissimo ritardo. Nel mio caso, con tampone effettuato il 29/12/2021 nella giornata del 2 gennaio ancora non era presente, causandomi enormidisagi a lavoro e con il medico di famigli. Senza contare che in tanti, come me, hanno avuto problemi persino nell’accedere alla piattaforma dove vengono caricati i referti, andata in tilt nella giornata di domenica”.
“Mi chiedo se sia normale attendere più di 4 giorni per il risultato di un tampone rapido”, si è chiesto un altro cittadino, prima di aggiungere: “Dopo aver fatto file di ore e ore non credo sia normale ritrovarsi costretti a dover fare un altro tampone in farmacia, visto che il referto del primo non è ancora disponibile e nessuno si degna di dare risposte, anche via mail. Una situazione davvero assurda ed inaccettabile”, ha aggiunto.
“Non è possibile aver fatto il tampone molecolare il 29 dicembre ed oggi, lunedì 3 gennaio, ancora non si ha alcuna risposta”, ha commentato un altro cittadino, a conferma di una situazione di stasi che, a quanto pare, accomunerebbe Genzano ad Anzio.
E mentre l’ASL Roma 6 nei giorni scorsi ha continuato a promuovere il servizio, ricordando il link per accedere al Drive-In (https://coronavirus.aslroma6.it/covid19/drivein.jsf) non sono mancati i commenti inviperiti dei cittadini: “E’ offensivo, durante un periodo di emergenza sanitaria, che la prima disponibilità sia addirittura tra 15 giorni”.
Una testimonianza che conferma, una volta di più, che negli ultimi giorni il sistema è deragliato e ci vorrà tempo per ritornare a numeri accettabili, anche per l’attesa del servizio e della risposta.
Ricordiamo che prima di Natale a fronte dell’incremento generalizzato dei contagi da Covid-19, diversi comuni dei Castelli Romani avevano chiesto alla Regione e alla Asl Roma 6 la riattivazione della postazione Drive In di Frascati. Nove i sindaci del territorio che avevano indirizzato la richiesta all’Assessore Regionale Alessio D’Amato e ai responsabili della Azienda Sanitaria Locale: Monte Compatri, Frascati, Rocca di Papa, Rocca Priora, Monte Porzio Catone, Colonna, Lanuvio, Castel Gandolfo e Nemi. Al momento ancora nessuna novità in merito…coi risultati che vediamo.
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