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Roncigliano, i No-Inc manifesteranno a Roma il 15 gennaio: “Da Gualtieri altro schiaffo in faccia”

Generico gennaio 2022

La dichiarata intenzione dell’attuale sindaco della Capitale e della Città Metropolitana di Roma di prorogare l’ordinanza Raggi del luglio 2021 fino alla prossima estate è uno schiaffo in faccia a ciascuna delle persone che, dopo aver pagato con la vita di tanti l’esistenza quarantennale della discarica di Albano, ora pagano l’incapacità storica dei sindaci di Roma a dotarsi di una decente
raccolta porta a porta.

Il neo sindaco continua a inseguire il sogno di ripulire la città a spese di altre provincie, cavalcando una falsa transizione “eco” basata ancora una volta su buche, su mega digestori anaerobici e sul potenziamento del mostro fumante di San Vittore.

L’amichevole incontro con Gualtieri dei sindaci castellani, Borelli in testa, si è tramutato in una disfatta le cui premesse erano scritte nel comportamento rinunciatario del sindaco di Albano, che
fino all’ultimo si è rifiutato di agire d’autorità imponendo la chiusura.

Sono passati sei lunghi mesi dall’ordinanza, scanditi ogni giorno da decine di TIR carichi di rifiuti romani fumanti e maleodoranti. Le conseguenze ormai si avvertono a chilometri.
Buona parte dei rifiuti di Roma provenienti dai TMB e TM non rispettano i codici CER autorizzati.

Arpa lo certifica nero su bianco. Il trattamento e la separazione dei materiali, anche metallici, è inesistente o aleatorio. Le dense nuvole di vapore e i gabbiani che pascolano a centinaia durante lo scarico attestano la mancata stabilizzazione dell’organico che avrà gravi conseguenze nel breve-medio termine sulla produzione di gas nocivi e contaminanti vari.

Solerti funzionari delle direzioni regionali rifiuti, Tosini in testa, hanno via via aperto la strada allo scempio resuscitando autorizzazioni morte e sepolte.

Il sindaco di Roma, al pari di chi l’ha preceduto continua a “ignorare” che il grave inquinamento dell’aria e delle falde, esteso ai villaggi sottostanti, NON avrebbe dovuto consentire la riapertura del VII invaso e lo scarico di rifiuti ad Albano. La legge quadro ambientale impone l’obbligo, prima di
poter avviare o riprendere le attività interne, di eliminare le cause che lo provocano quando la salute della popolazione locale è concretamente a rischio. Ed è questo il caso.

I dati epidemiologici ad oggi disponibili sono chiari e hanno dimostrato che nel decennio trascorso la discarica ha già prodotto un eccesso del 30% della mortalità locale per cancro ai polmoni e un eccesso di ospedalizzazioni per patologie delle vie respiratorie.

Questi sei mesi di presidio davanti ai cancelli della discarica, in mezzo ai miasmi, al sole di luglio e al freddo invernale non dovranno essere vani, la lotta continuerà fino alla chiusura per sempre.

Sabato 15 gennaio 2022 a partire dalle ore 9,30 presidio a Piazza SS Apostoli davanti
alle sedi della Città Metropolitana e della Prefettura.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
Presidio Permanente contro la discarica di Roncigliano

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