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Frascati – Saldi a rilento e poche presenze: l’effetto Covid (e non solo) gela il commercio

Generico gennaio 2022

Dopo un Natale non entusiasmante dal punto di vista delle vendite, è arrivata la stagione dei saldi invernali che in molti aspettavano. Partiti in giornate diverse a seconda delle Regioni, nel Lazio gli sconti ufficiali hanno preso il via lo scorso 5 gennaio, il giorno prima dell’Epifania e a ridosso di un lungo fine settimana che forse avrebbe potuto invogliare in molti all’acquisto. Un condizionale d’obbligo vista l’impennata di contagi Covid e relative quarantene che si sono registrate nelle ultime settimane e che hanno costretto a casa intere famiglie, svuotando, strade e negozi di tante città. Nessuna eccezione per Frascati che, come confermano diversi negozianti, ha contato qualche sparuto avventore nei primi giorni di gennaio con una leggera e breve ripresa solo sabato scorso. Una condizione, quella dell’aumento dei contagi, a cui vanno poi sommate le giornate di freddo e maltempo che hanno caratterizzato il primo giorno e la prima domenica di saldi.

Un primissimo e parziale bilancio di questa prima settimana non fortunatissima e che inevitabilmente non può non tener conto anche della stangata che arriverà alle famiglie dall’aumento del 55% circa sulla bolletta dell’elettricità e del 41,8% su quella del gas. Quasi mille euro in più all’anno a nucleo familiare che potrebbero pesare non poco sulla scelta di risparmiare qualcosa sugli acquisti non propriamente necessari. Tanti fattori che si sommano e che contribuiscono a rappresentare una partenza in salita per i commercianti tuscolani – ovviamente non solo loro –  che avevano confidato in questo inizio d’anno per rifarsi di vendite sotto tono e un Natale non particolarmente entusiasmante. “Sicuramente – ha detto una negoziante di via Cairoli – i saldi non sono più da intendersi come prima, visto che noi commercianti ormai cerchiamo di applicare qualche sconto e venire incontro ai clienti tutto l’anno, però purtroppo questi saldi sono iniziati peggio di quelli dello scorso anno che già non erano stati entusiasmanti. Ovviamente una grande responsabilità è da attribuire a questa nuova ondata di contagi che costringe a casa tantissime persone, tra positivi, quarantene e semplice paura di prendere il Covid. Conosco intere famiglie di amici che non escono ormai da un paio di settimane in attesa di tornare negativi. Poi che dire, siamo stati anche sfortunati domenica scorsa visto il tempo pessimo e di certo la ZTL attiva non ha contribuito ad invogliare chi avrebbe dovuto sicuramente parcheggiare chissà dove e prendersi vento e pioggia. Abbiamo deciso di chiudere in anticipo: una prima domenica di saldi buttata!”

Dello stesso avviso alcuni commercianti sempre del centro storico tuscolano, che hanno anche voluto  rimarcare il fallimento delle iniziative messe in campo per le festività natalizie. “Siamo in tanti – hanno ribadito – ad essere fortemente critici rispetto a quanto organizzato quest’anno. Ci aspettavamo davvero un Natale utile a risollevarci almeno un po’, ma alla fine non siamo stati aiutati dal Comune che aveva promesso attenzione alle Attività Produttive e che poi di fatto ha portato solo mercatini e giostre di dubbio gusto. Abbiamo capito che era un progetto approvato dalla precedente amministrazione ma sarebbe stato giusto e apprezzato uno sforzo per venirci incontro e invece niente luminarie o addobbi per noi che siamo nelle vie più centrali…un vero peccato. Per non parlare poi della ZTL attiva nei festivi: un’assurdità! I saldi sono partiti malissimo…confidiamo in questo prossimo fine settimana che promette bel tempo ma di certo contagi e paura per il Covid non ci aiutano, e questo a prescindere da tutto”. Testimonianze amareggiate che fotografano una condizione di pessimismo e incertezza diffuse e trovano riscontro, almeno in questi primi giorni del nuovo anno, anche nell’esperienza di alcuni ristoratori alle prese con disdette dell’ultima ora e tavoli vuoti. Una Frascati che dopo le 18 sembra tornata ai tempi della prima ondata pandemica: strade deserte e negozi vuoti. Niente aperitivi, pochissime cene…

“La gente ha paura – dice il titolare di una pizzeria – e le prenotazioni iniziano a diminuire. Sotto le feste la situazione era molto diversa: la gente aveva voglia di stare insieme e di uscire e i tavoli erano sempre occupati. Ora può capitare che prenotino per 10 persone e magari arrivino in 4 per un positivo dell’ultimo minuto. Nell’arco di 10-15  giorni sta di nuovo cambiando tutto. Speriamo bene…lavorare a singhiozzo sta diventando davvero un’impresa, soprattutto perché gli aumenti delle bollette ci saranno e tra poco finirà anche l’occupazione gratuita del suolo pubblico all’esterno”.

 

 

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