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Frascati – Studenti di Fermi, Pantaleoni e Buonarroti in sciopero: rientro in classe non sicuro

“La scuola sì ma non così”. È questo lo slogan che sta animando la protesta degli studenti di alcuni Istituti superiori di Frascati e non solo: sotto accusa sono le modalità disposte dal Governo per il rientro in classe in questa fase di recrudescenza del Covid. I rappresentanti degli alunni dell’I.T.Enrico Fermi, I.P.S.Maffeo Pantaleoni e I.T.C.Michelangelo Buonarroti hanno indetto oggi e domani 14 gennaio, uno sciopero coordinato per esprimere il proprio dissenso nei confronti del rientro in presenza delle scuole superiori dopo le festività natalizie, quindi non attivando la DAD. Uno sciopero che andrà avanti anche domani e che è stato coordinato insieme ad altri istituti romani, come ci ha detto questa mattina Edoardo Ranca, studente dell’Enrico Fermi e portavoce dei rappresentanti di Istituto “La nostra protesta – ha detto – non vuole rimanere isolata infatti, oltre ai tre istituti pubblici di Frascati che hanno aderito, siamo in contatto con altri istituti di Roma come il Margherita di Savoia e il Volterra di Ciampino. Insieme porteremo avanti le nostre istanze che, ricordiamo, non riguardano i nostri Dirigenti scolastici, ma il Governo e il Ministero dell’Istruzione. Abbiamo infatti intenzione di proseguire con lo sciopero anche domani con lo spostamento nel pomeriggio davanti alla sede del MIUR. Per il solo mese di gennaio chiediamo che le lezioni avvengano con la didattica a distanza visto l’elevato numero di contagi che metterebbe a rischio intere famiglie, con tutte le ripercussioni del caso: sanitarie, lavorative e sociali”.

“Non riteniamo che la scelta giusta sia mandare a scuola tutti gli studenti nonostante la mancanza di provvedimenti per i trasporti pubblici. Siamo contrari – scrivono i rappresentanti dei 3 istituti  – al fatto che una classe per andare in quarantena debba aspettare 3 contagi visto che la variante Omicron ha dimostrato di essere più contagiosa, questo nuocerebbe soltanto alla salute di alunni e famiglie. Come hanno proposto molti sindaci governatori e anche presidenti di sindacati, presidi (2020 presidi tra cui la nostra, hanno richiesto al ministro Bianchi un rientro in DAD, lo stesso ministro si è espresso contrario e ha richiamato inoltre questi presidi a verificare i fondi spesi per le misure anti contagio) chiediamo il ritorno in DAD solo per il mese di gennaio (2-3 settimane), aspettare il calo dei contagi della quarta ondata per tornare a febbraio senza correre il rischio di mandare classi in quarantena appena tornate dalle festività. Riteniamo doveroso scrivere che la nostra non è una critica contro l’operato del dirigente scolastico o del nostro Istituto, in quanto garante di sicurezza fin da settembre, la nostra critica è rivolta a Governo e al Ministro dell’Istruzione. Come giovani siamo disposti a effettuare un ultimo sacrificio per tutelare la nostra salute. Il nostro obiettivo di scuola è un’istruzione sicura, sana, coerente e in presenza…E visto che vogliamo tutelare i nostri diritti abbiamo deciso come studenti di dichiararci in sciopero giovedì 13 gennaio. Lo sciopero si svolgerà per i rappresentanti di istituto e un rappresentante di classe degli istituti, rispettando norme anti-covid (max 60 persone, obbligo distanza di sicurezza e FFP2), il resto degli studenti è invitato a rimanere a casa onde evitare spostamenti e nuovi contagi. Chiediamo al governo di tornare sui suoi passi e tutelare veramente gli studenti non con le chiacchiere ma con provvedimenti reali e concreti sin da subito. Abbiamo atteso fino al 10 gennaio sperando nel buon senso del governo, purtroppo – hanno concluso – non è arrivato perciò provvederemo da soli alla tutela della nostra sicurezza e del nostro diritto all’istruzione”.

 

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