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Velletri – A San Clemente la messa per la Polizia Locale, Pocci: “Grazie per il lavoro svolto”

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Nella mattinata odierna la Basilica di San Clemente a Velletri ha ospitato l’annuale celebrazione in onore di San Sebastiano, Santo Patrono della Polizia Locale, dei militari e dei sofferenti, alla presenza del corpo di polizia municipale, del Sindaco di Velletri Orlando Pocci e del consigliere comunale Mauro Leoni. La Santa Messa è stata officiata dal Vescovo monsignor Vincenzo Apicella.

A seguito della lettura dei testi sacri e dei tradizionali riti liturgici, un poliziotto ha condiviso con i presenti una accorata lettera che un giovane studente ha scritto in difesa tutte le forze dell’ordine, della quale riportiamo integralmente il contenuto, dicendosi profondamente emozionato per le sue parole.

“Lettera scritta da me a sostegno di tutti i poliziotti e i carabinieri. Buongiorno a tutti, sono U. D., ho quindici anni, vengo da Caserta, frequento il secondo anno del liceo classico, pratico arti marziali, frequento gli scout e sono un aspirante poliziotto. Scrivo questa lettera per far capire a tutti l’importanza della persona in divisa. Spesso mi capita di sentire notizie di persone in divisa che durante il loro lavoro sono state aggredite, di poliziotti e di carabinieri che ogni giorno sui sociale network vengono minacciati, derisi e offesi per il lavoro che svolgono. Ed ecco, io sono qui per cercare di porre fine a questa cosa. Ogni giorno sono tantissime le persone che odiano le divise. Nella maggior parte dei casi queste persone hanno commesso reati, hanno causato danni, non hanno rispettato le leggi e di conseguenza sono stati puniti. Ora invece sono contro poliziotti e carabinieri, persone che hanno fatto e fanno semplicemente il loro lavoro. Spesso mi chiedo: ma se non ci fosse la figura di un poliziotto o di un carabiniere come si dovrebbe fare? Mi rivolgo, in particolar modo, alle persone che sono contro le divise. Come mai quando per esempio vi trovate in brutte situazioni, in litigi oppure perdete la borsetta di Gucci siete subito pronti con il telefono in mano a chiamare poliziotti e carabinieri? Da questa cosa allora deduco che una persona in divisa potrebbe avere rispetto solo in determinate situazioni, poi per il resto la si può deridere, offendere o minacciare. Persone, che dopo aver commesso l’infrazione stradale sono state punite con molte altre sanzioni e ora sono contro quell’agente di polizia locale semplicemente perché ha fatto il suo dovere, credendo che il poliziotto ce l’abbia con loro oppure che li hanno presi di mira. Vorrei far capire a tutte quelle persone che la pensano così che un poliziotto o un carabiniere ha una famiglia, ha dei figli a casa, e sicuramente non ce l’ha con nessuno. Ha altro a cui pensare. Personalmente credo che una persona che indossa una divisa debba avere grande rispetto, a tal punto che deve essere elogiato per il lavoro che fa. Perché chi indossa la divisa è un eroe. Persone che ci sono sempre, che appena vengono chiamati subito arrivano, che sanno intervenire in ogni situazione, che rispettano e si fanno rispettare, che si alzano la mattina lasciando le loro famiglie e i loro figli per compiere al meglio il loro lavoro. Loro sono i veri eroi, degli eroi sui quali la popolazione può davvero contare. Spesso mi viene fatta questa domanda: come mai la scelta di vestire in futuro una divisa? Ero al primo anno delle scuole medie quando un maresciallo dei carabinieri venne a scuola per tenere un convegno sulla legalità. Rimasi subito colpito da quella figura così autorevole. Ci parlò di quanto fosse gratificante aiutare il prossimo e di quanto fosse importante in questo la figura di un carabiniere. Ecco, penso sia stato lì il momento in cui iniziò a sorgere in me il desiderio di vestire quest’uniforme, che era portata con tanta fierezza e tanto orgoglio da quel maresciallo. Se un domani, durante un concorso, dovessero chiedermi il motivo della scelta, la mia risposta sarà: per essere un punto di riferimento per le persone oneste, aiutare chi ne ha bisogno e mettermi al servizio del cittadino, sempre. Per ora, riferendomi a tutte le persone che indossano una divisa, posso dire semplicemente grazie. Grazie per tutto quello che state facendo, soprattutto in questo periodo di pandemia al livello mondiale, tramite i posti di blocco e i controlli nelle città e sanzionando tutti i furbetti che circolano senza documenti o dopo aver bevuto. Grazie per tutelarci, proteggerci e difenderci sempre. Grazie di tutto davvero, vi voglio un mondo di bene. Buon proseguimento di lavoro ”.

In conclusione del suo intervento, l’agente ha asserito che, proprio come ha scritto il ragazzo nella sua lettera, il senso del lavoro delle forze dell’ordine è essere “un punto di riferimento per la collettività” e che la gratificazione di tutti coloro che ne fanno parte deriva dalla capacità di “dare una risposta concreta” a chi si rivolge a loro per chiedere aiuto. Poi, ha ringraziato i suoi colleghi e le sue colleghe per tutto ciò che hanno fatto “nell’anno appena trascorso” e ha ribadito quanto sia importante la consapevolezza del ruolo che si ricopre. Infine, ha invitato tutti i presenti a “rivolgere un pensiero alla cara Romina Trenta”, compianta assessora alla Cultura che “ci ha lasciato prematuramente”, prima di passare la parola al Sindaco Orlando Pocci.

 

Il Primo Cittadino ha esordito richiamando il discorso del Vescovo Apicella sull’importanza della “comunità”: “Ma noi siamo stati comunità durante questo brutto periodo in cui i cittadini ci hanno chiesto aiuto e hanno avuto bisogno di risposte da parte di tutto il corpo della polizia locale e quindi anche di tutti gli impiegati comunali? Io credo di sì. Noi lo siamo stati. Lo siamo stati senza arroganza, senza presunzione”.

“Abbiamo cercato di governare una città come Velletri, – ha aggiunto il Sindaco Pocci, – un territorio vasto. Abbiamo governato, e voi insieme con noi, ascoltando i cittadini in questo periodo in cui abbiamo trovato in loro anche una buona parte di disperazione”.  Infatti, l’Amministrazione si è interfacciata con persone “che non sapevano come sbarcare il lunario, che avevano perso il lavoro, che si trovavano ad affrontare la positività al virus”. “Abbiamo passato giorni a leggere il nuovo DPCM, che bisognava capire per poi comunicare con i cittadini che chiedevano informazioni alla polizia locale e all’Amministrazione. Io credo che noi in quei momenti siamo stati un’unità e lo siamo ancora oggi”, ha affermato Orlando Pocci.

L’intervento del Sindaco si è concluso con un sentito ringraziamento “a tutta la polizia locale per il lavoro svolto”, soprattutto vista e considerata la carenza di organico che tuttavia non ha impedito alle forze dell’ordine di assicurare il servizio alla città. “Purtroppo stiamo vivendo un momento particolare, oggi i dati registrano oltre duemila positivi a Velletri. Quindi tante persone ci chiedono aiuto e noi siamo riusciti a dare ai cittadini quel senso di sicurezza di cui hanno bisogno e credo che ci riusciremo ancora”, ha affermato in Sindaco Pocci. “Grazie a tutti voi e grazie al Comandante, Maurizio Santarcangelo, per aver dato risposta alle domande del Sindaco che poi erano le domande dei cittadini di cui io mi faccio portavoce. Speriamo che i concorsi per entrare nelle forze dell’ordine vadano a buon fine in modo da portare un po’ di vivacità e di risorse nuove all’interno dell’organico. Grazie a tutti voi”, ha chiosato il Primo Cittadino.

La cerimonia si è conclusa con la Preghiera del Vigile.

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