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Green pass per entrare nei negozi, firmato il decreto. Esenti solo alimentari, farmacie e poco altro

green pass

E’ stato firmato l‘atteso Dpcm, l’ennesimo, che stavolta ha approvato la lista delle attività in cui, dal 1 febbraio, si potrà accedere senza green pass.

L’ultimo decreto del 5 gennaio scorso, infatti, oltre ad introdurre l‘obbligo vaccinale per gli over 50, ha ampliato l’utilizzo del green pass base per gli uffici pubblici, i servizi alla persona (dal 20 gennaio) e per quasi tutte le attività commerciali dal 1 febbraio 2020. Vi era attesa, quindi, per la lista di attività commerciali che ne sono esenti.

 Si tratta di quelle legate alle “esigenze essenziali e primarie della persona”, quindi, “esigenze alimentari e di prima necessità”, “esigenze di salute” come “l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e alle strutture sanitarie” e “veterinarie”, oltre a “esigenze di sicurezza” ed “esigenze di giustizia”.

Non servirà esibire il Green Pass base negli ipermercati, nei supermercati, nei negozi di alimentari, nei mercati e in altri esercizi non specializzati di alimenti vari, tra cui anche i prodotti surgelati, nei negozi di cibo e prodotti per animali domestici.

Non serve ancora la certificazione verde alle pompe di benzina, nei negozi di articoli igienico-sanitari, di articoli ortopedici e “di medicinali in esercizi specializzati come farmacie, parafarmacie e altri esercizi, per medicinali non soggetti a prescrizione medica”, oltre a ottici e combustibile per riscaldamento a uso domestico.

Resta l’obbligo di green pass per accedere in tabaccheria e nelle edicole.

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