Commemorazione

Velletri distrutta, sotto l’urlo della sirena: era il 22 gennaio del ’44, sono passati 78 anni

Generico gennaio 2022

Anche quest’anno Velletri non ha dimenticato  di ricordare la sua ferita più sanguinosa, tornando indietro di ben 78 anni, al 22 gennaio del 1944, per commemorare una delle pagine più tragiche e tetre della sua storia, quella del bombardamento che rase al suolo interi edifici, ne cambiò per sempre i connotati e, soprattutto, causò centinaia di morti e tantissimi feriti.

La ricorrenza non è passata inosservata e in mattinata, presso il Monumento alle vittime civili della guerra 1940-1945, nei pressi di Porta Napoletana, il Sindaco Orlando Pocci ha commemorato quel giorno così triste, nella cerimonia presentata dall’onnipresente Tommaso Leotta, che ha visto la partecipazione delle autorità militari e religiose, la Polizia Locale e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma di Velletri.

“Il 22 gennaio 1944 è la giornata più triste della nostra storia, i rumori e i morsi della guerra si sono fatti sentire in tutte la sua drammaticità”, ha ricordato il Primo cittadino. “La Città di Velletri – ha aggiunto – ferita a morte ebbe il coraggio di rialzarsi e di ricomporsi nonostante il dolore che aveva colpito tutta la comunità”.

“Tutto questo lo abbiamo ricordato questa mattina nella solennità di una cerimonia che mancava però di partecipazione, una responsabilità che sento mia e alla quale cercherò di porvi rimedio; ne va della memoria delle bambine e dei bambini che ancora rivivono quel giorno di settantotto anni fa”.

Piazza Cairoli bombardata Velletri

Ricordiamo che a seguito dello Sbarco angloamericano su Anzio la città di Velletri venne ripetutamente bombardata, così come tutto il territorio. Il primo bombardamento si avvertì alle ore 0,40; il secondo delle 13,40, il terzo alle 14,50 e il quarto alle ore 15,30. Nei sotterranei, dove erano stati ricavati dei rifugi anti-aerei e si erano rifugiati molti cittadini, furono in tanti a trovare la salvezza e tanti la morte.

Per commemorare una pagina così triste, per la quale a Velletri fu concessa anche la Medaglia d’argento al valore civile, nel 1961, è stata celebrata una Santa Messa nella Basilica di San Clemente, officiata dal Vescovo Vincenzo Apicella, cui è seguita la deposizione di una corona d’alloro presso il vicino Monumento ai Caduti Civili.

VElletri Porta Napoletana

Per Velletri quella del 22 gennaio 1944, ben riassunta dal diario di Padre Italo Laracca, fu in assoluto la pagina peggiore, in termini di vite umane, persino più del tragico 8 settembre del ’43, quando la ritirata dei nazisti provocò devastazione e morte.

Di seguito un estratto del racconto di quel 22 gennaio da parte di padre Italo Laracca, tratto dal libro “Tra le rovine di Velletri”: “Ad un tratto e precisamente alle ore 7,35 la sirena urla come belva ferita e getta l’allarme. I fedeli dalla chiesa fuggono nella grotta; vengono tanti altri in previsione di cose gravi.Subito sentiamo un rombare pesante di motori: debbono essere centinaia gli aerei, tanto è il fragore.In grotta siamo circa 200, attendiamo in preghiera il cessato allarme. Il posto è stretto ma ci sentiamo così piccoli da poter far luogo a mille persone ancora. Non sperando così presto il cessato allarme, corro in sagrestia a prendere l’occorrente per celebrare in grotta, non volendo nessuno tornare in chiesa. Strano questo presentimento oggi! Mentre altre volte si ritornava quasi subito alle proprie case, oggi nessuno si vuol muovere da questo nostro rifugio che non dà davvero sicurezza.Su un tavolino preparo per la celebrazione. Sono circa le ore 9. Inizio la Santa Messa mentre i presenti recitano preghiere con accenti di commozione e di speranza.Quasi al momento della Comunione, alle ore 9,20, si sentono i boati delle bombe. Il fragore è potente. La grotta si scuote paurosamente e sembra crollare. Le preghiere si alternano alle grida. Senza porre indugio mi rivolgo verso il popolo, faccio recitare l’atto di dolore e assolvo tutti in articulo mortis, e distribuisco a tutti le sacre particole consacrate. Continuo il Santo Sacrificio. I fedeli pregano con fervore. Gli aerei volteggiano ancora su Velletri dopo aver colpito alcuni punti della città”.

L’intervista – ‘Com’era veramente Velletri prima della guerra?’. Scopriamolo con Massimo Fabi

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