Attualità

Psicologia – La dott.ssa Rosj Guido sulla reazione dei genitori di uno degli stupratori di Capodanno

Generico gennaio 2022

<<“Essere genitori è davvero il “mestiere” più difficile”. Esercitare il proprio ruolo di genitore lo è ancora di più quando colui che dovrebbe agire in maniera autorevole e saggia, che dovrebbe aver trasmesso il senso del limite, il rispetto per l’altro, la necessità di non oltrepassare un confine, il senso di responsabilità e la comprensione degli effetti delle proprie azioni, non è più in grado di assumersi le responsabilità che il proprio ruolo richiede.

Eppure il momento storico che stiamo vivendo ci costringe ad entrare in contatto con delle realtà che per molti sono inconcepibili, che si allontana dal sentire delle persone “per bene”. Di quelle persone che ogni giorno con determinazione e decisione cercano di trasmettere ai propri figli il “giusto saper vivere”!

“Se semo divertiti” così esordisce uno degli stupratori che a Capodanno ha violentato una “giovane vittima”. Penso e non me lo auguro, che sarebbe potuta essere una mia paziente, la figlia di una mia amica …. Ho paura a dirlo ma… sarebbe potuta essere una delle mie figlie…

Tra le mani e le aggressioni di stupidi esseri che oggi, purtroppo più di ieri, posso pensare fossero assolutamente consapevoli delle loro azioni. Un genitore che vive direttamente o indirettamente una tragedia del genere, prova dolore, rabbia, paura, ribrezzo, angoscia pensando a quella povera ragazza, a quello che ha subito. Prova rabbia nei confronti di chi ha agito violentemente su di lei. Eppure oggi abbiamo prova del fatto che un genitore invece di intervenire pesantemente su una confessione così atroce, ascolta senza esprimere nessun tipo disapprovazione, senza provare a spiegare l’atrocità di un simile atto.

Un genitore che sembra voler far passare il messaggio che tutto è possibile, che non ci sono limiti alla propria libertà. In una manciata di secondi l’atteggiamento di questi genitori sembra considerare normali atti che si configurano come reati gravissimi. Atti che hanno inflitto una coltellata mortale nell’anima di quella ragazzina…una ragazzina che sarebbe potuta anche essere figlia loro. La figlia di ciascuno di noi!

Tristemente emerge la crisi profonda e si spera reversibile, nella quale si trova la famiglia! Il luogo per eccellenza dove si formano i nostri figli, gli uomini del domani. Sento che ciascuno di noi, nessuno escluso, abbia il diritto/dovere di riflettere su quanto accaduto, su quanto sia inconcepibile che un gesto così atroce abbia trovato conforto in genitori che non hanno saputo condannare il proprio figlio colludendo e diventando in qualche modo complici di quella atroce violenza.

Troppo spesso si giustificano i figli pur di nascondere dietro le loro azioni, le fragilità e debolezze dei grandi. In una realtà così confusa appare necessario ripristinare l’importanza del limite, comprendere la necessità di educare e di formare. Aiutare i nostri figli a sviluppare una maggiore empatia, a ripristinare il valore del piccole cose, il senso di un abbraccio, l’importanza del contatto e, non solo di quello fisico! Questi ragazzi hanno bisogno di maggiore presenza! Hanno bisogno di essere amati ed ascoltati. Spesso seguo giovani che cercano di sballarsi pur di sentire delle emozioni o che cercano di anestetizzarsi perché quelle emozioni creano”un casino nella loro testa”. Gridano in tutti i modi il loro disagio e nessuno li vede! Chi dovrebbe aiutarli è preso da altro e rivolge lo sguardo altrove. E poi accade l’imponderabile rispetto al quale ancora una volta, ricevono “il niente” a livello educativo, emotivo e umano.

Non possiamo permetterci di costruire un futuro così vuoto emotivamente e che tende ad essere riempito in modo sbagliato e atroce! Non possiamo giustificare ne comprendere l’assenza di umanità e di rispetto! Dobbiamo rimboccarci le maniche tutti e osservare al di là del visibile se vogliamo recuperare una gioventù che rischia di essere ricordata come quella completamente abbandonata a se stessa>>.

 

a cura della dott.ssa Rosj Guido

Studio: Albano Laziale, via Rossini, 14

Studio: Roma-Infernetto, via Umberto Giordano, 70

Tel. 340.9332030

“La sola persona che non può essere aiutata è la persona che getta la colpa sugli altri” (C. Rogers)

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