Cultura

Lariano – Intitolato a Roberta Rina Calò (uccisa a 7 anni ad Auschwitz) il Parco accanto al Comune video

Questa mattina a Lariano, in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, nel piazzale antistante il giardino accanto al Comune, si è svolta la cerimonia di intitolazione del parco giochi alla piccola Roberta Rina Calo’ uccisa dai nazisti nel 1943 ad appena 7 anni di età. 

Questa mattina a Lariano, in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, nel piazzale antistante il giardino accanto al Comune, si è svolta la cerimonia di intitolazione del parco giochi alla piccola Roberta Rina Calo’ uccisa dai nazisti nel 1943 ad appena 7 anni di età.

Tanta commozione nel ricordare l’uccisione di una bimba, la più piccola studentessa della scuola Vittorio Polacco (Istituto Comprensivo della Comunità ebraica di Roma), la cui dirigente, dott.ssa Milena Pavoncello, ha voluto leggere una nota scritta sul registro di classe proprio dalla maestra della bambina,  Gabriella Supino Procaccia, nel novembre del 1944: “..Si è riaperta la scuola. L’anno del terrore è per miracolo divino superato, ma quanti posti vuoti anche tra i miei alunni. Dove siete piccoli innocenti? Chi di voi tornerà sui banchi della scuola? Riprendiamo con fede il lavoro…” uno dei banchi vuoti era proprio della piccola Roberta.

“La bimba, rappresenta per noi la più piccola vittima della Shoah della nostra scuola – prosegue la dott.ssa Pavoncello – pensate ben 112 sono stati gli allievi deportati e uccisi nei lager nazisti su 448 inscritti nell’anno scolastico 1942/1943. Ne sono stati uccisi un quarto. Ricordo un paio di anni fa la Franzone mi chiese di individuare una bambina a cui intitolare questo parco. Presi allora un documento nell’archivio della nostra scuola contente i nomi e la relativa età degli alunni uccisi nei lager nazisti. Ma nell’elenco c’era una sola bambina più piccola di tutti, quella che nell’anno scolastico 42/43 frequentava la IA”.  Roberta  non tornerà mai più dai campi di concentramento dove fu uccisa quasi subito perché, ci ricorda la dott.ssa Gabriella Yael Franzone, coordinatrice del Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità ebraica, “i bambini erano i primi a venire uccisi, appena arrivati,  perché davano fastidio, piangevano, si ammalavano facilmente e non potendo lavorare non erano considerati utili”.

Nel caso della piccola purtroppo tutta la famiglia fu uccisa, il fratellino e i genitori. “Per questa ragione abbiamo avuto difficoltà a risalire ai parenti più stretti” racconta ancora la dott.ssa Franzone. “Ma  è qui presente la cugina diretta, la sig.ra Eugenia Calo’ che con i suoi 97 anni non si è risparmiata di essere qui oggi”  ed ha presenziato lo svelamento della targa dedicata alla sua piccola innocente cuginetta. “Ogni 16 ottobre ci racconta quanto accadde – testimonia la figlia della sig.ra Eugenia, Flora Pace-  e ci sembra di viverlo insieme a lei quel terribile giorno (la data si riferisce al rastrellamento terrificante di Roma subito dagli ebrei per mano dei nazisti). Potete quindi immaginare cosa ha significato per mia madre vivere quella giornata,  per tutta la sua vita. Ha vaghi ricordi di questa cuginetta perché tutta la sua famiglia fu portata via”.

La sig.ra Eugenia riuscì a salvarsi dalla deportazione e da morte certa,  grazie all’aiuto prima di una vicina di casa e poi di un barista che la nascose insieme ai suoi fratelli all’interno del proprio locale e infine di un convento che li accolse.

“La scelta di intitolare ad una giovane il parco è stata dettata da un duplice motivo – spiega  l’assessore alle Pari Opportunità e Politiche giovanili, Chiara Colasanti, organizzatrice dell’evento insieme all’assessore alla Cultura Maria Grazia Gabrielli -: l’amministrazione comunale tutta ha voluto intitolare questo piccolo parco ad una giovanissima vittima dell’Olocausto. Lo abbiamo fatto seguendo un metodo apolitico, lasciando l’individuazione del nominativo alla comunità ebraica di Roma. La nostra unica richiesta è stata quella di individuare tra i nomi quelli delle bambine, sia in ragione del luogo oggetto di intitolazione che in ragione del gap di genere che purtroppo osserviamo anche nel nostro paese, intercorrente tra intitolazione in onore di uomini e di donne”.

Ha poi ringraziato tra i presenti che sono intervenuti, oltre alla dott.ssa Pavoncello e alla dott.ssa Franzone, che hanno portato i saluti della Presidente della Comunità ebraica, Ruth Dureghello, e di tutti i membri, e alla sig. Eugenia Calo’, accompagnata dalla figlia Flora e dal giovane pronipote Daniel Della Seta, gli alunni della classe IIIC della Scuola Media Achille Campanile di Lariano, insieme con le loro professoresse, tra cui è intervenuta la Prof.ssa Maferri, che hanno riproposto e interpretato versi di scrittori e poeti.

Presente anche  il Sindaco Maurizio Caliciotti, che ringraziando tutti i convenuti, e la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Lariano, Patrizia Fiaschetti per l’eccellente lavoro svolto nella sensibilizzazione degli studenti e l’attenzione posta su questi temi, si è complimentato per la scelta nell’individuazione della bambina: ”Da oggi quando penseremo al genocidio perpetrato dall’ideologia hitleriana non potremmo non pensare a questa piccola vittima, simbolo dell’intolleranza e della violenza”. E, invitando a non abbassare mai la guardia nel  ricordo dei recenti avvenimenti che hanno visto l’aggressione a Livorno di un bambino ebreo, ha citato una frase della senatrice Ileana Segre “la memoria è l’unico vaccino contro l’intolleranza”. Ed è proprio il valore della memoria che è stato sottolineato  nei vari interventi, la memoria come consapevolezza di noi stessi, della nostra identità e strumento per vivere il nostro futuro.

Presenti inoltre alla cerimonia il vicesindaco Claudio Crocetta, l’assessore Fabrizio Ferrante Carrante, il Presidente del Consiglio Comunale , Maurizio Mattacchioni,  e il presidente dell’Associazione Fungo Porcino Bruno Abbafati.

La celebrazione si è conclusa con l’esibizione di due attori, Beatrice Laurenti e Leonardo De Marco della compagnia teatrale “Il Simposio” di Enzo Toto, che sotto la sua regia hanno interpretato una rappresentazione liberamente ispirata all’ottavo capitolo del libro “Se questo è un Uomo” di Primo Levi.

Una cerimonia fluida, semplice, piena di intense emozioni in un clima di reciproca stima e gratitudine ,  nella quale l’assessore Gabrielli, in uno scambio  di doni in libri, ha voluto in finale sottolineare l’importanza della civiltà, della cultura e delle religione ebraica, prima religione monoteista della storia.

“…il futuro appartiene a chi ha memoria, a chi ha la memoria più lunga ..” (cit. rabbino Nachman di Brazlav, come ricordato dalla dott.ssa Franzone).

Lariano Parco Robertina Rina Calò

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