Nel pomeriggio di giovedì 27 gennaio si è svolta a Velletri la commemorazione per il trentennale dell’incidente ferroviario di Casabianca che in questo stesso giorno del 1992 provocò la morte di sei persone (3 pendolari e 3 macchinisti) e il ferimento di altri 180 passeggeri. Un errore umano causò lo scontro tra due treni, provenienti da due direzioni opposte della tratta Velletri-Roma. A perdere la vita furono: Roberto D’Antimi (47 anni), Gabriele Giammattei (47 anni), Tommaso Cuzzoli (55 anni), Alberto Zaccagnini (34 anni), Claudio Milletti (37 anni) e Costantino Radu (40 anni).
L’iniziativa dedicata al ricordo delle vittime è stata curata dalla Fondazione Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola, dall’associazione Appassiferrati e dal Dopolavoro Ferroviario di Velletri e ha visto la presenza della vedova di Claudio Milletti, dei parenti di Alberto Zaccagnini, tra cui la figlia, e di Franco Carinci, il capotreno che in quel tragico giorno di trent’anni fa era responsabile del convoglio proveniente da Velletri.
La cattedrale di San Clemente ha ospitato la Santa Messa a suffragio delle vittime della tragedia, cui è seguita la deposizione di una corona di fiori in onore della loro memoria presso la stazione di Velletri, con gli interventi di Alessandro Filippi, presidente della Fondazione Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola, dei familiari di Claudio Milletti e Alberto Zaccagnini, nonché di Dante De Angelis, ex ferroviere sindacalista, e dell’ex capotreno Franco Carinci.
Carinci ha dato testimonianza dei terribili momenti successivi all’impatto, dello shock di perdere improvvisamente il controllo della vettura, del disorientamento e del terrore di ritrovarsi circondato dall’odore di morte e silenzio.
In chiusura, Alessandro Filippi ha annunciato che quando il progetto di riqualificazione della Stazione di Velletri e di trasformazione della stessa in un polo culturale e turistico sarà concluso, ogni 27 gennaio ci sarà un appuntamento fisso per commemorare le vittime del disastro ferroviario di Casabianca.
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