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La dott.ssa Rosj Guido sul doppio salvataggio sul Ponte di Ariccia: “Il valore della vita vale più di ogni insopportabile dolore”

Generico gennaio 2022

A poche ore dal sospiro di sollievo culminato nell’eroico salvataggio di due uomini che avevano deciso di farla finita e si erano recati sul Ponte di Ariccia cercandovi un trampolino per la morte,  ospitiamo le considerazioni della dottoressa Rosj Guido, psicologa e psicoterapeuta che per Castelli Notizie, ormai da anni, affronta diverse tematiche contenute nella rubrica “Spunti di Psicologia”. La dottoressa Guido dedica gran parte della sua riflessione al lodevole operato di alcuni volontari della cooperativa Alteya, che con coraggio e prontezza hanno strappato alla morte un ragazzo di 19 anni ed un uomo di 50.

“L’ennesima tragedia sfiorata, l’ennesimo sintomo di un disagio profondo che ormai non si colloca più in una specifica fascia di età, ma si snoda in un continuum che abbraccia parte dell’arco della vita – esordisce Rosj Guido -. Il tragico gesto di un ragazzo di 19 anni che tenta di suicidarsi dimostrando di aver perso il senso del proprio vivere e del proprio sentire. Ci dice molto sul suo tormento interiore anche senza proferire parola. Quel “molto” che appartiene anche all’agito dell’uomo di cinquant’anni solo poche ore prima, messo in salvo anch’egli da un tragico destino.

Entrambi rappresentano la stessa faccia di una realtà che coinvolge grandi e piccini, giovani e meno giovani, e che descrive l’accelerare di vissuti depressivi, di un male di vivere che tanto condiziona la possibilità di mettere a fuoco il proprio sentire. Che non aiuta a gestire le difficoltà di un quotidiano che parla costantemente di pericoli, malattie, e che insinua il germe della diffidenza e il terrore della morte.

Eppure queste due anime sono state tratte in salvo da persone sconosciute, quelle stesse dalle quali spesso ci si mantiene a distanza, o che si osservano con circospezione. “Angeli” che hanno invece dimostrato come talvolta, per qualcuno, la vita dell’altro vale tanto quanto la propria. Che questo mondo non è così buio tanto da costringerci a farla finita. Che esistono ancora dei valori ai quali ci si può ancorare. Che il valore della vita vale più di ogni insopportabile dolore, sempre e comunque!

Leggere la testimonianza di quell’ “ANGELO” mi ha messo in contatto con l’impotenza che si può provare in momenti come quelli e con il potere personale che si può contattare nei momenti più difficili, pur di superare una difficoltà. Quegli angeli hanno dimostrato come sia possibile affrontare il pericolo più insidioso anche quando ciò che sta accadendo gela il sangue.

Hanno dimostrato che, nonostante tutto, c’è sempre un buon motivo per non buttare via questa vita e che anche chi non ci conosce, può amarci profondamente. Provare un dolore non significa non essere emotivamente sano anche se può farci sentire diversi, incapaci e fuori da questo spazio e da questo tempo. la vita, la propria e quella degli altri, è colma di valore soprattutto quando c’è qualcuno che è disposto a rinunciare a qualcosa di se per condividerla con gli altri. Nessuno è solo a questo mondo e oggi ne abbiamo avuto prova”, conclude la dottoressa Guido nella sua riflessione, lei che è anche  responsabile delle Politiche Sociali di Fratelli d’Italia di Albano Laziale e certe tematiche sa affrontarle con tatto, delicatezza e quella comprovata competenza che ne fa un punto di riferimento assoluto nell’intero territorio.

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