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Marino, Pci non partecipa a iniziativa comunale sul Giorno del Ricordo: “No a mistificazioni storiche”

stefano enderle

Il PCI ritiene una offesa, paragonabile alle provocazioni, il fatto che una istituzione esistente in quanto parte e attuazione del dettato costituzionale repubblicano nato dalla resistenza, come è il Comune, si metta alla stregua di un propangadista fasullo a fare distorsioni storico culturali solo per fare piacere ad ardori fuori luogo di amanti del ventennio”. Questo il duro attacco dei comunisti marinesi, tramite il segretario Stefano Enderle, alla amministrazione comunale di Marino. Enderle che, nella nota, aggiunge: “Abbiamo mantenuto rapporti e dialogo culturale col professor Angelo d’Orsi che fu ospite qui a Marino nella presentazione di un suo lavoro (un libro ed una rappresentazione scenica) su Antonio Gramsci. Ad esempio, proprio per il suo mestiere di studioso è impegnato sul tema del ruolo della storia e degli storici e della ricerca”.

“Ebbene – prosegue il segretario comunista – in questi giorni sta proponendo in forma pubblica questa riflessione: “Dopo l’istituzione del “giorno del ricordo”, il 10 febbraio, è conseguente che si attivi in modo manifesto, vicino alla ricorrenza, il dibattito politico e soprattutto storiografico. In generale la mistificazione dei fatti, la manipolazione delle fonti e il loro trattamento discutibile quando non volutamente deformante, la creazione di veri e propri falsi, sono all’ordine del giorno nelle vicende storiche che possono tranquillamente essere utilizzate politicamente e quindi raccontate in un certo modo. La storia viene ritagliata, estrapolata, decontestualizzata al solo fine di demonizzare una parte politica o riabilitarne un’altra., in alcuni casi chi non si piega a questa deriva e cerca di fare il proprio mestiere di storico o libera ricerca subisce pressioni, accuse e limitazioni da quelle istituzioni che dovrebbero promuovere la ricerca storica stessa. I mezzi che alcuni personaggi in mala fede adoperano per sostenere tesi infondate sono svariati e toccano gli ambiti più disparati: dalla creazione di falsi ad hoc, alla strumentalizzazione del corpo delle donne ai fini della propria narrazione di parte”.

“Il revisionismo storico sta assumendo una sempre maggiore centralità nel dibattito politico ed accademico.”. Anche per questo, come comunisti, abbiamo deciso di intervenire e partecipare alle iniziative promosse dall’ANPI e da BiblioPop a Marino, ad esempio, che sono momenti pubblici che offrono approfondimenti non (fasullamente) scandalistici, ed anzi con l’intento più sano di imparare a leggere la storia, contestualizzandola, e prendendo da essa insegnamento ideale, valoriale, culturale e politico. Al contrario, non parteciperemo alla iniziativa comunale anche perché, come dichiarato dagli intenti ufficiali della comunicazione comunale, il 10 febbraio sarà messo in mano ad una associazione che ha queste basi: “Si tratta dell’identità italiana dell’Adriatico orientale, che affonda le sue radici nell’Arena di Pola e nel Palazzo di Diocleziano a Spalato, fiorisce nei leoni di San Marco che decorano chiese, fortezze e palazzi nei secoli di dominio della Serenissima Repubblica di Venezia dal Golfo di Trieste alle Bocche di Cattaro; quell’identità che venne brutalmente offesa dal regime nazionalcomunista titino, e che oggi vogliamo portare a nuovo splendore.”. Per noi è più che sufficiente per schierarci dalla parte della ragione e della ricerca non degli pseudostorici che in questa epoca di pandemia sembrano essere una sorta di “No ragione”, come i No vax!”.

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