Cultura

Il Bosco Sacro di Nemi e le sue piante officinali: scopriamole col dottor Alessandro Caiola – SALUTE E BENESSERE

Generico febbraio 2022

Il dottor Alessandro Caiola, medico di base ed esperto in medicina naturale, ci porta a conoscere le tante proprietà di un vero e proprio orto botanico naturale

Alla scoperta delle piante officinali del Bosco Sacro di Nemi

Generico febbraio 2022

a cura del dott. Alessandro Caiola

Sulle sponde boscose del Lago di Nemi, dove si trovava il tempio di Diana Nemorensis, la dea del bosco sacro, scopriamo una varietà di flora spontanea, forse protetta dal luogo, tappa obbligata per chi è alla ricerca di piante officinali della zona del Vulcano laziale. Vi si trovano tante specie per varietà e diversità ed una ricchezza di piante medicinali veramente interessante.
Proprio questo, in fondo, significa la parola latina “nemus”, che esprime il termine di bosco sacro o di luogo sacro. A fondarlo era stato Oreste, fuggito dalla Grecia dopo aver ucciso la madre Clitemnestra. A custodirlo era il cosiddetto re nemorense, una singolare figura di sovrano e sacerdote, signore degli uomini ma anche della natura, della cui energia era il rappresentante terreno, come del resto tutti gli antichi sovrani, il cui ruolo aveva una potenza misteriosamente magnetica, soprannaturale e magica insieme. Insomma una carica politica, ma anche una carica elettrica, misteriosa per quei tempi.

Generico febbraio 2022

Proprio per questo gli era permesso tutto tranne che mostrarsi debole, ammalato, invecchiato. Ecco perché il rituale del tempio obbligava il rex ad una prova di forza periodica. Un duello mortale con un pretendente al sacerdozio. Era necessario però che lo sfidante entrasse nell’area consacrata in una notte di tempesta, quando la natura manifestava la potenza delle sue forze misteriose, e strappasse un ramo dorato dall’albero sacro a Diana. Era questo il ramo d’oro.
I famosi dodici volumi “Il ramo d’oro” di Frazer , iniziati nel 1890 e terminati giusto un secolo fa, negli ultimi mesi del 1915, sono un fantastico viaggio attraverso mitologia e magia, che sembra suggerire una vis sanatrix della natura rispetto alle malattie che si propongono come un alternanza del divenire come il giorno e la notte. Il vincitore diventava il nuovo re della selva. Fino al prossimo duello.

Questa ricchezza, vero orto botanico naturale, presenta una singolarità: piante che crescono spontanee, molte delle quali attribuite a Diana, e risultate essere utili alle patologie femminili.

ARTEMISIA

In primis l’Artemisia, pianta molto comune nell’habitat italiano, presente con diversità di specie: si dice sia stata scoperta da Diana stessa, le cui virtù furono rivelate da Chirone, il centauro che curò Achille, considerato il precursore della scienza erboristica. L’attività farmacologica della pianta risulta essere molto utile alle donne nei casi di amenorrea, assenza di ciclo mestruale; un uso controllato da persone esperte della tintura normalizza le disfunzioni epatiche e delle vie biliari e non possiamo dimenticare l’uso contro le parassitosi intestinali di ascaridi ed ossiuri. L’artemisia, dal greco artemes sano, unisce il principio amaro con l’aromatico, per fornire la sinergia nell’attività terapeutica. Ha azione eupeptica, aumento della secrezione gastrica, con un azione disintossicante arriva a stimolare la produzione del sangue che nutre e depura, i dolori diminuiscono, si ritorna in forze, aumenta la resistenza alle malattie con maggiore e migliore assimilazione dei cibi.

IPERICO

Abbiamo poi l’Iperico o erba di San Giovanni perchè chi si trovava nella strada la notte di San Giovanni, quando la credenza popolare riteneva che le streghe si riunissero, si proteggeva portandole insieme ad aglio, ruta ed artemisia. Pianta molto frequente nei prati, lungo i bordi incolti delle strade di campagna, ha le caratteristiche antidepressive ed antivirali dovute all’ipericina, ai flavonoidi ed all’iperforina. Studi recenti documentano la presenza della rutina che sembra svolgere un ruolo di primo piano per attività antidepressiva, tanto che l’assunzione di Iperico senza la rutina non manifesta più l’attività antidepressiva conosciuta. Ancora una volta viene dimostrato che il fitocomplesso tutto, e non solo il principio attivo, è responsabile della attività propria della pianta, un vero e proprio farmaco datoci dalla natura. Farmaco usato nelle sindromi mestruali e in menopausa, l’olio di Iperico, per le proprietà lenitive e cicatrizzanti viene usato sia per uso interno che esterno in gastriti, ulcere, scottature ed ulcerazioni.

GINESTRA

Generico febbraio 2022

La Ginestra, pianta leguminosa frequente nei nostri territori; secondo Plinio, proprio per il colore dei fiori cosi gialli, sosteneva che le sue ceneri avrebbero contenuto l‘oro. Questa pianta abbonda ai bordi dei boschi cedui, su terreni asciutti, sabbiosi, silicei e nelle boscaglie. Nell’indicare le proprietà della Ginestra dobbiamo però ricordare che la stessa fa parte delle piante tossiche, a causa della forte attività dei suoi alcaloidi. Gli autori antichi le riconoscono proprietà diuretiche utili nei calcoli vescicali e nelle asciti. Utile nei malati cirrotici cardio-renali e nefritici cronici , sembra essere utile nell’ipotiroidismo.

ACHILLEA

Generico febbraio 2022

L’Achillea, pianta nota fin dall’antichità, usata da Achille per curare le ferite: gli antichi speziali la usavano per cicatrizzare ferite, ulcere, ragadi ed emorroidi. Si usava la polvere su eczemi e foruncoli, nel 1600 veniva usata per gastriti e per regolarizzare il ciclo mestruale. L’Achillea è una pianta erbacea che vive in luoghi sia freschi che aridi e comune in tutta la Penisola.

AGNOCASTO

L’Agnocasto cresce nei boschi umidi ed è ritenuta dagli antichi greci pianta utile per coloro che fanno voto di castità. La pianta determina un riequilibrio estro-progestinico ed è utile nel trattamento dell’infertilità femminile, riduce i livelli eccessivi di prolattina, utilizzata nelle sindromi premestruali iperfollicolinismo e ritenzione idrica.

ALLORO

L’Alloro, frequente nelle aree miste a radura lungo la costa della penisola e delle isole è una pianta utilizzata per formare siepi divisorie ed è legata alla leggenda di Dafne che si fece trasformare nella pianta di Alloro per sfuggire all’inseguimento di Apollo e per seguire fino in fondo l’esempio della casta Artemide, pianta simbolo di vittoria, utilizzata nella sindrome premestruale come antidolorifico e contro reumatismi e dolori articolari.

Nonostante il trascorrere dei secoli e tante cose siano cambiate, a partire dagli stili di vita, ancora oggi queste piante hanno nella loro totalità e nei loro principi attivi un utilizzo per alleviare e il Bosco Sacro continua a conservare e produrre al meglio piante per un uso prettamente femminile.

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