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La morte di Donatella Raffai e il saluto di Marisa Gentile: “Grazie per quello che hai fatto”, nella ricerca di Davide Cervia

Generico febbraio 2022

“Ci ha lasciati Donatella Raffai, storica conduttrice del programma “Chi l’ha visto?” quando il programma televisivo rappresentava il vero servizio pubblico”. Con queste parole Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia (l’ex Sottufficiale della Marina Italiana rapito a Velletri nel 1990) ha voluto ricordare ed omaggiare la giornalista della Rai, conosciuta al grande pubblico soprattutto per la sua esperienza nel programma televisivo di Rai 3. Nelle settimane, mesi ed anni successivi alla sparizione di Davide Cervia, la conduttrice rappresentò uno dei pochi appigli della famiglia Cervia nella ricerca di una verità che si fece sempre più sfuggente.

“Sia io che la mia famiglia – ha ricordato Marisa Gentile – eravamo molto legati a questa donna, coraggiosa e caparbia, che ha saputo interpretare e tramutare in attività di ricerca investigativa il nostro grido di aiuto. Fu lei a scoprire, con le sue inchieste, la storia di Davide Cervia e quanto marcio e ipocrisia istituzionale si celasse dietro questa vicenda”. Inevitabile, a questo punto, il “Grazie Raffaella, riposa in pace e, se puoi, continua a sorreggere la nostra battaglia di verità e giustizia”, con cui Marisa a nome di tutta la famiglia ha omaggiato la giornalista di Fabriano, venuta a mancare all’età di 78 anni.

Da “Telefono giallo” a “Chi l’ha visto?”, passando per “Camice bianco” e “Parte civile”. Donatella Raffai ha fatto la storia della Rai, protagonista indiscussa di quel palinsesto di Rai 3 voluto da Angelo Guglielmi, innovativo ed aperto alla tv utile ed alla tv verità. Marchigiana di Fabriano era nata l’8 settembre del 1943. Attrice appena sedicenne nel film “Dolci inganni” (1960) di Alberto Lattuada, interpretava una studentessa. Ha lavorato nel settore discografico per la Rca come responsabile delle pubbliche relazioni e anche curatrice d’immagine di alcuni cantanti a cominciare dalla giovanissima Nada, affiancandola nel suo debutto al Festival di Sanremo 1969. Affiancò poi nel debutto l’esordiente Claudio Baglioni, e lei stessa apparve in alcune scene nel video promozionale di “Una favola blu” del 1970, e poi in “Anima mia” del 1997 con Claudio Baglioni.

Dal 1971 Raffai lavora in Rai, dove conduce alcune trasmissioni radiofoniche (“Voi e io”, “Radio anch’io”, “Chiamate Roma 3131”), approdando poi in tv alla fine degli anni ’80 come autrice e conduttrice di programmi di approfondimento giornalistico e di cronaca della Rai3 di Guglielmi. Il suo debutto televisivo avvenne il 29 settembre 1987 conducendo la prima edizione di “Telefono giallo” con Corrado Augias. Seguono sempre su Rai3 le condizioni di “Filò” (1988), “Camice bianco” (1988), “Posto pubblico nel verde” (1988). Nel 1989 arriva la grande notorietà con “Chi l’ha visto?”. Raffai resta alla conduzione del programma fino al 1991, per poi passare a condurre “Parte civile”, sempre su Rai3. Ma senza di lei gli ascolti peggiorarono e la dirigenza Rai le chiese di tornare a condurlo nella stagione 1993-94; e fu di nuovo un successo. Nel 1990 vince sia il Telegatto che l’Oscar Tv come personaggio televisivo femminile dell’anno.

Lasciata la Rai, alla fine del 1999 passa a lavorare con Mediaset come conduttrice di “Giallo 4”, format di Rete 4 concepito come un remake del “Telefono giallo” di Rai3, dedicato a fatti di cronaca nera italiana rimasti irrisolti. È l’ultimo programma tv condotto da Raffai prima di abbandonare il mondo televisivo e ritirarsi a vita privata tra Morlupo, alle porte di Roma, e la Costa Azzurra.
La notizia della scomparsa è stata diffusa dal marito Silvio Maestranzi, ex regista Rai e sceneggiatore. I funerali si svolgeranno nella mattinata di venerdì 11 febbraio a Roma, alle 12.30, nella chiesa parrocchiale di via Flaminia vecchia (al civico 732), dove “la bara sarà esposta al pubblico in chiesa per mezz’ora prima della funzione”.

Per ricordare Donatella Raffai,  Rai Cultura ne propone un ritratto nello speciale in onda oggi alle 19.30 – e in replica sabato 12 alle 11.50 – su Rai Storia, con immagini dei programmi che l’hanno vista protagonista e interviste in cui la giornalista raccontava sé stessa e la propria professione. Nello programma, in particolare, trovano posto le aperture delle prime puntate di “Telefono Giallo” con Donatella Raffai in compagnia di Corrado Augias nel 1987 e di “Chi l’ha visto?” nel 1989, il programma con il quale la giornalista diventa un’icona del servizio pubblico e tra le più amate, anche per il tatto nel raccontare storie drammatiche. Tra professione e vita privata, inoltre, vengono riproposte anche le sue interviste alla trasmissione “Harem”, con Catherine Spaak, nel 1990; e a “Racconti di vita”, nel 1999, con Giovanni Anversa.

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