Marino, parlano gli studenti del Mercuri. Asia Cavaterra: “Liceo chiuso è sconfitta per tutti”

Asia Cavaterra è la rappresentante degli studenti del Liceo Artistico “Paolo Mercuri” di Marino. Finora sull’annosa vicenda della chiusura della storia sede di Corso Vittoria Colonna sono intervenuti istituzioni, politici, organismi scolastici e sindacali. Ma in molti si chiedono: come vivono questa precaria situazione formativa, invece, i ragazzi del Mercuri. Per questo ci è parso doveroso dare la parola ad Asia Cavaterra, ragazza decisa, pratica e precisa, che ci ha raccontato quello che stanno affrontando gli studenti, che rivolgono alle istituzioni richieste mirate e concrete, sottolineando come la chiusura della sede del Liceo sia una sconfitta per tutta la comunità di Marino. E non solo.

Partiamo dalla fine. Lunedì c’è stata nuova assemblea congiunta docenti e ragazzi dell’Iis Amari Mercuri. La lotta continua: cosa avete deciso nello specifico?
“Durante l’assemblea di lunedì scorso, nella quale erano presenti rappresentanti degli studenti e personale scolastico, si è discusso riguardo le prossime mosse da fare come comunità per dare visibilità al problema. In accordo con i nostri docenti abbiamo intenzione di intraprendere una serie di iniziative di varia natura, coinvolgendo la cittadinanza e tenendo alta l’attenzione sull’aspetto culturale”.

Che giudizio ti sei fatta della chiusura della storica sede di Marino Centro. Quando si chiude un liceo, perdono tutti?
“La chiusura della storica sede rende la già complessa situazione pandemica ancora più difficile. Il numero di ragazzi che prima era contenuto da 2 sedi ora si ritrova nell’unica e affollata sede di Ciampino. Si parla di perdita collettiva per alunni e professori di ambedue le sedi, ma anche per cittadini e comune. Non dimentichiamoci inoltre che, oltre ad essere una sede storica di alto valore culturale, è anche l’unico liceo sul territorio di Marino. Per concludere sì, ci perdono davvero tutti”.

Ci racconti le difficoltà logistiche che stanno vivendo i ragazzi e le famiglie a causa del “trasloco” all’istituto Amari di Ciampino?
“I disagi coinvolgono tutti, in primis i ragazzi di Marino, che ritrovano la loro routine stravolta con un orario che divide le materie teoriche e quelle di indirizzo. Con questa divisione infatti 2 giornate sono dedicate ai laboratori che si svolgono a Marino e le restanti nella sede di Ciampino. Ciò coinvolge anche i professori. Quelli di materie pratiche spesso devono fare avanti e indietro fra le due sedi perché in una stessa giornata potrebbero avere lezione sia a Ciampino che a Marino, mentre i docenti di materie teoriche devono organizzare il loro lavoro in modo da non sovraccaricare troppo gli studenti. Oltre alle problematiche interne possiamo nominare le difficoltà che questa situazione ha causato alle famiglie, che hanno problemi nel portare i figli, ma anche ai commercianti di Marino. Chiaramente la chiusura di una scuola equivale a una perdita di clientela”.

Cosa vi sentite di dire al Comune di Marino e alla Città Metropolitana?
“Le nostre manifestazioni sono pacifiche, cerchiamo solo di far sentire la nostra voce per avere risposte concrete. Vogliamo una sede momentanea in tempi brevi che si trovi nei pressi dei laboratori di Marino, sperando di tornate il prima possibile nel palazzo storico”.

Ad oggi il problema è doppio: la sede temporanea in cui svolgere le lezioni e la tempistica dei lavori che, a quanto pare, non vedranno riaprire il liceo prima di 1/2 anni. Cosa ne pensi?
“Nessuna delle proposte fatte finora riguardo la sede temporanea è stata realizzata, alcune sono state rifiutate, altre erano troppo bisognose di lavoro e in questo momento il tempo è cruciale. Personalmente, ma so di parlare a nome di molti studenti e forse qualche professore, la proposta più accreditata, ovvero i prefabbricati, non mi fa impazzire. Non credo sia la soluzione più pratica, ma se c’è bisogno di fare sacrifici li affronteremo. Speriamo che i lavori vengano svolti brevemente, per quanto sia possibile, ma personalmente credo che sarò già uscita da questa splendida scuola prima del loro compimento, cercherò di tenermi aggiornata, la perdita del singolo è la perdita di una comunità”.