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Elezioni Grottaferrata – Il Partito Democratico si spacca sulla votazione di Mirko Di Bernardo

comune grottaferrata

Doveva essere un tavolo nato per creare delle larghe intese e portare il centro sinistra unito alle prossime elezioni amministrative. Quanto sta invece accadendo a Grottaferrata negli ultimi giorni – e nelle ultimissime ore –  sembra invece non solo minare la tenuta di questa possibile coalizione, ma addirittura condurre a un’insanabile spaccatura del Partito Democratico e delle sue correnti interne al direttivo. Solo sabato scorso il PD, intento a “costruire con serietà un’ipotesi di coalizione solida e vincente”, ufficializzava le candidature a sindaco delle forze politiche sedute al tavolo del centro sinistra: Rita Consoli per “La Città al Governo”, Mirko Di Bernardo per “Fare Rete”, Pier Giorgio Cherubini per “Italia Viva”, Fabrizio Mari per “Ritroviamoci per Grottaferrata”, Silvia Bompiani per “Per Cambiare Grottaferrata”. Nessun candidato presentato dal Partito Democratico che aggiungeva: “valuterà il profilo di tutti e 5 i nominativi per contribuire, al tavolo, alla scelta del candidato massimamente unitario per la coalizione. Ove la mediazione politica dovesse fallire – avevano aggiunto i Dem –  rimane naturalmente l’opzione delle primarie (mai smentite al tavolo dal PD né in via provvisoria né in via definitiva) strumento di scelta democratica previsto dallo Statuto Nazionale e messo a disposizione delle coalizioni del centro sinistra”.

Cosa è accaduto quindi ieri sera a Capodarco?

Nel corso di un incontro del direttivo PD aperto anche ai non tesserati, circa 40 persone in tutto, la segreteria del Partito Democratico ha deciso di mettere a votazione la candidatura di Mirko Di Bernardo di Fare Rete, nonostante il palese disaccordo già manifestato da una parte del direttivo stesso. La votazione è terminata in modo turbolento con 9 preferenze (compresa quella della segretaria Silvana Pappaianni) per Di Bernardo e con 6 componenti del direttivo che hanno abbandonato la stanza senza esprimere voti. Una decisione che, secondo alcuni, rappresenterebbe un atto ostile nei confronti delle altre forze politiche e un disallineamento rispetto a quanto raccomandato in fatto di larghe intese e alleanze, direttamente dalla Segreteria regionale di Bruno Astorre. Sarà dunque legittimato Mirko Di Bernardo come candidato sindaco del PD? Cosa accadrà ora? Quali le reazioni delle altre forze politiche sedute al tavolo?

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