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Velletri, Elisabetta Trenta a Rete 4 sull’Ucraina: “Che la ragione vinca sulla tragedia della guerra”

Generico febbraio 2022

Nella serata di sabato 26 febbraio l’ex Ministra della Difesa del primo Governo Conte, Elisabetta Trenta, ha partecipato alla trasmissione ControCorrente, andata in onda su Rete 4. La veliterna, classe 1967, nei mesi scorsi ha da tempo ufficializzato l’uscita dal Movimento 5 Stelle, per aderire poi all’Italia dei Valori (il partito fondato da Antonio Di Pietro) e confluire infine in NOI (Nuovi Orizzonti per l’Italia).

“La storia – ha detto in precedenza Elisabetta Trenta – a volte fa dei balzi all’indietro che mai avremmo creduto essere possibili. Da qualche giorno giorni l’Ucraina è sotto l’attacco delle truppe russe. Un Paese indipendente violato nella sua sovranità e sottoposto a una 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚𝐫𝐞 fatta dapprima con attacchi cibernetici che avevano l’obiettivo di rompere le catene di comando del paese, poi da disinformazione e propaganda e infine dalla guerra classica, quella nata con l’uomo fatta di combattimenti, pianti, scoppi, morti, urla, occhi sbarrati, carri armati, abbracci, elicotteri, paracadutisti, sirene, bombe addii…buio!
Prima di ogni commento, 𝐍.𝐎.𝐈. 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐯𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨.
Putin probabilmente vuole entrare nella storia e vuole farlo entrando dalla porta dell’inferno. A lui diciamo che può ancora farlo passando dalla porta giusta, quella dei misericordiosi, di coloro che sanno tornare indietro e costruire nuovi scenari.

All’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 diciamo che 𝐀𝐃𝐄𝐒𝐒𝐎 𝐎 𝐌𝐀𝐈 𝐏𝐈𝐔’ è ora di:
– 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐨
– lavorare per una 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞
– razionalizzare gli apparati nazionali di difesa e creare una 𝐝𝐢𝐟𝐞𝐬𝐚 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚.
Dobbiamo ammetterlo, questa volta non abbiamo armi e anche l’arma della diplomazia e quella della deterrenza sono “spuntate” nel momento in cui l’avversario conosce le nostre esitazioni, divisioni e paure, sa che siamo energicamente dipendenti e che faremo di tutto per non combattere.
Le nostre divisioni, i nostri contrasti sono la nostra debolezza. Lukashenko, il dittatore bielorusso amico di Putin, ha già usato i migranti per minacciare la Polonia. Quando – come Putin vuole – ci sarà in Ucraina il nuovo regime controllato da Mosca – anche l’Ucraina diventerà un punto avanzato utile per destabilizzare l’Europa.

𝐃𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐝𝐚 𝐨𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐔𝐜𝐫𝐚𝐢𝐧𝐚, 𝐬𝐞𝐝𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚. La NATO ancora oggi è per tutti noi l’ombrello che ci protegge, ma alla stessa NATO diciamo che 𝐎𝐂𝐂𝐎𝐑𝐑𝐄 𝐔𝐍’𝐄𝐔𝐑𝐎𝐏𝐀 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝐑𝐀𝐅𝐅𝐎𝐑𝐙𝐀𝐑𝐄 𝐋’𝐈𝐍𝐓𝐄𝐑𝐎 𝐒𝐈𝐒𝐓𝐄𝐌𝐀 𝐃𝐈 𝐒𝐈𝐂𝐔𝐑𝐄𝐙𝐙𝐀 𝐄𝐔𝐑𝐎 𝐀𝐓𝐋𝐀𝐍𝐓𝐈𝐂𝐎, un sistema che ha bisogno di due gambe con la stessa dignità e questo è il momento di farlo.
Come Italia abbiamo sempre faticato nel convincere la NATO a guardare a sud perché si continuava a guardare ad est ed alla Russia. Siamo passati così dalla guerra fredda, alla prospettiva reale di un ingresso russo nella Nato, a quella che è diventata piano piano una nuova guerra fredda che è diventata GUERRA, calda come il sangue dei tanti soldati e civili già morti per la pazzia dell’uomo.

E i russi oggi sono nel mediterraneo. Se voltiamo lo sguardo dall’altra parte e speriamo che, una volta tutto finito – e finirà – tutto torni com’era, faremo come abbiamo fatto con la Crimea e la prossima volta sarà sicuramente l’ultima.
Sappiamo che 𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐏𝐮𝐭𝐢𝐧 𝐞 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐫𝐮𝐬𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐜𝐞𝐬𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐞 𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢.
Piangiamo di fronte alle immagini che ci arrivano continuamente.
Al nostro Paese chiediamo di lavorare per aprire immediatamente corridoi umanitari e di occuparsi della popolazione civile.
Grazie a tutti i nostri soldati che saranno impiegati per rafforzare i confini della Nato. Che la ragione vinca sulla tragedia della guerra!”.

Generico febbraio 2022
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