Ambiente

Il Lago Albano di Castel Gandolfo si tinge di rosso! Stupore tra i passanti, svelato il mistero video

Il Lago Albano di Castel Gandolfo è tornato a tingersi di rosso, grazie al fenomeno delle cosiddette "alghe rosse", dovute alla  "Plankthotrix rubescens", la mucillagine che da qualche anno tinge di rosso le acque del lago castellano.

Non è mancato lo stupore da parte di chi, nei giorni scorsi, si è trovato ad imbattersi in un Lago Albano di Castel Gandolfo che si è tinto di rosso. Nulla di nuovo, ormai, per chi da qualche anno è solito osservare un fenomeno sempre più frequente, causato dalle cosiddette “alghe rosse”, dovute alla  “Plankthotrix rubescens”, la mucillagine che già in passato ha tinto di rosso le acque del lago castellano.

Negli scorsi anni sul posto si recarono persino gli agenti della Polizia di Albano, i Vigili del Fuoco di Marino, l’Arpa e la Polizia Locale di Castel Gandolfo, tutti attratti da una segnalazione allarmata di quanto palesatosi agli occhi dei primi passati. Allora l’ipotesi della fioritura delle alghe venne sostenuta anche dalla Sindaca Monachesi, sgombrando così il campo dall’intervento di qualche malintenzionato, che sulle prime si era pensato avesse potuto gettare una sostanza esterna nello specchio lacustre castellano. Sul posto si erano recati anche i sub dei Vigili del Fuoco, e il carro NBCR, ma solo a titolo precauzionale.

Ricordiamo che la Planktothrix rubescens tra gennaio e marzo dà luogo a fioriture più o meno imponenti grazie al clima ottimale e al nutrimento per la sua crescita. Il fenomeno si verifica ormai annualmente e viene strettamente correlato alla concentrazione nell’acqua di fertilizzanti ed altre sostanze. La strana colorazione non provoca nocività per i bagnanti, tanto più che i dati dell’Arpa  attestano che il lago continua ad essere interamente balneabile.

Il Parco dei Castelli Romani ha condotto studi specifici, in collaborazione con il Laboratorio di Biologia delle Alghe dell’Università di Roma Tor Vergata, sulle alghe del lago Albano. Si tratta di alghe procariote, ovvero cianobatteri appartenenti alla specie “Planktothrix rubescens”, che sono presenti tutto l’anno nel lago ma che in inverno, proprio in corrispondenza del massimo abbassamento delle temperature, salgono in superficie per cercare la luce e il calore del sole. Queste stesse alghe in estate scendono a trenta metri di profondità per il gran caldo, perché per sopravvivere hanno bisogno di una temperatura costante.

La striscia rossa che si vede sul pelo dell’acqua, dunque, non è altro che l’infiorescenza di queste alghe che, come dice il nome stesso, sono rosse (rubescens = rubescente, che tende a diventare rosso).

Gli studi condotti hanno dimostrato che l’alga produce effettivamente una serie di tossine, che tuttavia diventano dannose per l’uomo solo se ingerite: bisognerebbe infatti bere l’acqua del lago (dichiarato peraltro balneabile dagli Enti preposti) per subirne qualche effetto.

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