Cronaca

Stupore per la meteora che ha illuminato l’Italia – Il bolide ripreso da Lariano (stazione LTPA Observer Project) e spiegato da Daniele Cataldi video

E' un video davvero eccezionale quello che ci arriva da Daniele Cataldi, con la sua LTPA Observer Project, che testimonia il "bolide" che ieri sera ha illuminato i cieli di mezza Italia. "Un fenomeno raro e appariscente, visibile a decine di chilometri di distanza. Ha emesso anche onde sonore, udibili, similmente a boati"

E’ un video davvero eccezionale quello che ci arriva da Daniele Cataldi, da anni il nostro punto di riferimento per tutto quanto concerne lo studio di quanto accade nei cieli, ma anche il punto di riferimento in fatto di movimentazioni telluriche, lui che monitora quanto accade grazie agli studi della sua LTPA Observer Project.

Proprio con le strumentazioni a sua disposizione è stato in grado di immortalare da Lariano il “bolide” ripreso ieri in mezza Italia, etichettandolo subito come “un fenomeno raro e appariscente, visibile a decine di chilometri di distanza. Ha emesso anche onde sonore, udibili, similmente a boati”, ha premesso Cataldi, che poi sollecitato è entrato più nello specifico. 

“La registrazione è avvenuta alle 19.55 ora italiana e riprende una meteorite che è entrato nell’atmosfera terrestre e si è disintegrato. Stando a circa 80 km di altitudine è stato visto in tutta Italia e in gran parte del Continente europeo. Il bolide era grande con tutta probabilità al massimo 1 metro e mezzo di diametro e l’entrata in atmosfera l’ha frammentato, prendendo fuoco e aumentando la propria temperatura sublimando. Qualche frammento dovrebbe essere cascato anche sul Mare Adriatico e sulla terra ferma”. 

“Il nostro progetto di ricerca – ha ricordato Cataldi – si occupa della videosorveglianza del cielo, dall’ormai lontano 2007 e abbiamo un archivio online dove cataloghiamo tutte le registrazioni.  Questa è senza dubbio una delle più interessanti degli ultimi anni; una simile fu registrata nel febbraio del 2011: in quel caso si trattò di un superbolide – un evento rarissimo, quasi sempre confinato nell’area pacifica – che entrando in atmosfera esplose, generando un’onda d’urto che illuminò l’intera aria del Mediterraneo. In quel caso fummo l’unica stazione di rilevamento ottico nell’area europea a registrare il fenomeno”. 

Nel 2015 insieme a mio fratello ho partecipato ad un corso della Nato, a Pratica di Mare, invitati dall’Aeronautica Militare, che trattava la mitigazione delle problematiche legate allo Spaceweather, la meteorologia spaziale che contempla i fenomeni solari. Astronomici di caratura europea ci dissero che bolidi del genere sono in grado di provocare onde d’urto tali da creare non pochi problemi. Non a caso la Nato è molto preoccupata, perché tali fenomeni sono in grado di genere danni ai quali oggi non abbiamo rimedi”. 

“In sostanza – ha sintetizzato Daniele Cataldi – si tratta di un fenomeno transiente, che dura poco e stupisce. E non è un caso che è avvenuto in questo periodo, in cui c’è una tempesta geomagnetica in atto, che coincide solitamente con forti terremoti. Il sole agisce su questi frammenti che vagano nello spazio, che entrando nell’atmosfera diventano bolidi, superbolidi o semplice meteore, e l’attività solare li spinge verso di noi, finendo per agire anche sulla sismica terrestre. Si tratta di due fenomeni che seppur diversi sono influenzati dal medesimo meccanismo, ovvero l’attività solare. Il sole, in parole povere, spazza continuamente questi agglomerati di pulviscolo che si trovano nello spazio interstellare e il mezzo interplanetario li sposta come ondate e li avvicina ai pianeti. Una volta lì vengono calamitati dalle forze gravitazionali ed entrando nell’atmosfera bruciano”. 

 
METEORA BOLIDE LARIANO
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