Con la voce rotta dalla commozione, visibilmente emozionata nel ritrovarsi di fronte ad una platea così vasta e in un proscenio che non avrebbe mai pensato potesse un giorno diventare suo, con tanto di bandiera del suo Paese, al termine della Marcia della Pace, dal Belvedere di Castel Gandolfo, ha preso la parola Irina, una cittadina ucraina residente nel Comune gandolfino, che si era aggiunta al corteo tra Ariccia e Albano, così fiera di far garrire i colori della sua terra e così grata di tanto affetto da parte dei tantissimi partecipanti.
A darle la parola è stata la Sindaca Milvia Monachesi e lei, tra la bandiera bicolore della sua Ucraina e quella multicolor della Pace, ha sfidato l’emozione per ringraziare, parole sue, “tutto il popolo italiano, così unito nell’aiutare la nostra Nazione, il mio Paese”.
E tra i fiumi di parole di questi giorni, sospinti dai megafoni delle tv, la lezione più grande è arrivata proprio da lei, che con una sensibilità ed empatia spiccate ha saputo guardare oltre e spendere parole che hanno strappato più di un applauso.
Irina, con un messaggio di pace che ha commosso i presenti, è andata oltre, riuscendo persino a far breccia nel cuore dei tanti presenti, come pure in chi ha seguito la Diretta Facebook di Castelli Notizie.
“Mi arrivano messaggi in cui mi viene detto: “Faccio il mio poco“. Ma è confortante per noi sapere che non siamo soli e ci supportate tutti”.
“Nei gruppi delle mamme che parlano russo ci sono tanti messaggi che raccontano che i bambini russi vengono bullizzati nelle scuole perché russi. Io vi dico – ha esortato Irina – che i bambini non c’entrano niente. I bambini non fanno questa guerra, i bambini russi, come i bambini ucraini, i bambini italiani e i bambini di tutto il mondo hanno diritto di vivere in pace!”, ha aggiunto e concluso tra gli applausi, in un messaggio di pace e fratellanza che ci sentiamo di veicolare.
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