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VELLETRI – Le associazioni ambientaliste in difesa del MONTE ARTEMISIO sui tagli selvaggi: “Chi pagherà i danni?”

A seguito delle dichiarazioni rese in Consiglio dal delegato al patrimonio forestale di Velletri, Carlo Quaglia, che ha esternato tutti i suoi dubbi su quanto sta avvenendo sul Monte Artemisio in merito ai disboscamenti, diverse associazioni di zona si sono riunite per stilare un comunicato stampa che, di seguito, integralmente pubblichiamo. 

Velletri Monte Artemisio disboscamento

A seguito delle dichiarazioni rese in Consiglio dal delegato al patrimonio forestale di Velletri, Carlo Quaglia, che ha esternato tutti i suoi dubbi su quanto sta avvenendo sul Monte Artemisio in merito ai disboscamenti, diverse associazioni di zona si sono riunite per stilare un comunicato stampa che, di seguito, integralmente pubblichiamo. Il tema, lo ricordiamo, assumerà presto una dimensione sovracomunale, dopo che il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, ha protocollato una Richiesta urgente di Audizione della Commissione preposta.


DIFENDIAMO IL MONTE ARTEMISIO

“Il Monte Artemisio fa da culla alla nostra città, è l’abbraccio verde sfondo alla vita di tutti i giorni, è la madre sacra che ha nutrito le antiche generazioni prima di noi e infine e’ un dono prezioso che dovremmo consegnare ai nostri figli. Ma sarà proprio così? Riusciremo a conservare e tramandare questo importante patrimonio del nostro territorio? E’ di questi giorni un grido d’allarme che non può spegnersi all’interno del Palazzo o passare inosservato.

Che la nostra montagna e i suoi boschi siano minacciati ce ne siamo accorti in questi ultimi anni, in cui il taglio del bosco ceduo è sembrato intensificarsi e procedere con ritmi e modalità preoccupanti. A tutt’oggi passeggiate e escursioni ci rivelano un ambiente sempre più povero, e molte zone appaiono sottoposte a tagli drastici e massicci, il paesaggio stesso risulta deturpato e inaridito. All’interno del bosco, o di ciò che ne rimane, sono state aperte piste di dimensioni spropositate per permettere il transito di grandi mezzi. Il terreno nudo non assorbe le acque superficiali, il sottobosco appare distrutto praticamente ovunque, mentre ai lati delle strade aperte si accumulano enormi quantità di legname.

E qui un’altra osservazione: tra le essenze arboree tagliate più di una volta abbiamo visto, oltre al castagno, querce, pini e altri alberi di pregio: questi certamente sarebbero dovuti restare al loro posto per contribuire alla diversificazione dell’ambiente naturale e all’equilibrio del sistema ecologico. Risulterebbero addirittura mancanti all’appello diverse specie di alberi autoctoni o di notevoli dimensioni e di età veneranda: alberi che derivavano da meritorie attività di rimboschimento di molti decenni fa e che evidentemente sono stati abbattuti in questo ultimo periodo.

Abbiamo inoltre constatato che negli ultimi anni le attività di taglio e trasporto del legname sono proseguite ben oltre i termini temporali stabiliti per legge; i lavori non si sono fermati durante la primavera e nemmeno d’estate, nei periodi di nidificazione e riproduzione di uccelli e altri animali.

La stessa frequentazione dell’ambiente montano, la fruizione del Parco, della sentieristica e l’uso del Rifugio Forestale da parte della cittadinanza hanno subito gravi limitazioni. Dovrebbe essere superfluo ribadire ancora una volta l’importanza di una gestione corretta e rispettosa del patrimonio boschivo: anche se il bosco è prevalentemente ceduo e sottoposto perciò a taglio e sfruttamento economico, costituisce un ambiente complesso, fragile e insostituibile e la sua cura deve seguire precise regole per evitare danni irreparabili.

Il territorio del Monte Artemisio è un nostro bene comune, essenziale polmone verde, baluardo del dissesto idrogeologico, Sito di Interesse Comunitario e zona a protezione speciale. Siamo sicuri che le attività descritte tuttora in corso possano garantire il futuro del bosco, bene che appartiene a tutti noi, e non siano invece predatorie e distruttive? Le ditte affidatarie dei tagli sono in possesso delle competenze, mezzi e requisiti necessari per eseguire tali delicati interventi? Le irregolarità nei tagli riscontrate nella piccola parte del bosco già collaudata sono forse presenti in tutta l’enorme area interessata a questa operazione? Le sanzioni amministrative già applicate sono proporzionate e sufficienti a scongiurare ulteriori abusi?

E se fossero accertate le infrazioni denunciate più volte a questa amministrazione, chi pagherà i danni ambientali, patrimoniali o eventualmente erariali? Ma soprattutto chi restituirà un bosco vivo, sano e naturale alla collettività? Crediamo che l’epoca dello sfruttamento intensivo e speculativo delle risorse naturali stia volgendo al termine e che la protezione dell’ecosistema, sia a livello locale che globale, sia una priorità assoluta, l’unica che ci permetterà di alzare lo sguardo verso il domani. Chiediamo che questa Amministrazione si faccia carico delle domande e della preoccupazione per la tutela del nostro territorio espressa da tanta parte della cittadinanza e che affronti con onestà, responsabilità e visione questa e altre sfide di sostenibilità ambientale”.

L’Asino e Le Nuvole APS
Alberi Volsci
Italia Nostra Castelli Romani
La Spinosa per l’Ambiente
Associazione Il Sentiero nel Bosco
RiForestiamo Velletri
EcoIstituto
Gruppo Volscis

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