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Benzina e Diesel, incubo 3 euro al litro! Mentre chi ci governa dorme, il Codacons presenta esposto in 104 Procure

"I listini dei carburanti sono letteralmente fuori controllo e di questo passo rischiano di raggiungere i 3 euro al litro tra la fine di marzo e i primi di aprile". E' quanto ha dichiarato il Codacons, nelle scorse ore, in merito ai continui rincari di benzina e diesel nei distributori italiani. 

“I listini dei carburanti sono letteralmente fuori controllo e di questo passo rischiano di raggiungere i 3 euro al litro tra la fine di marzo e i primi di aprile”. E’ quanto ha dichiarato il Codacons, nelle scorse ore, in merito ai continui rincari di benzina e diesel nei distributori italiani. 

Anche se il prezzo del petrolio nei giorni scorsi è sceso, nel BelPaese i prezzi dei carburanti sono continuati a salire. Complici i venti di guerra dall’Ucraina e, soprattutto, un Governo che continua evidentemente a dormire sonni profondi, insensibile alla richiesta di chi, ormai allo stremo, si dice impossibilitato a continuare a lavorare a fronte dei continui rincari di gas, luce e carburanti, anche ai Castelli Romani nei giorni scorsi abbiamo notato colonnine col prezzo del carburante servito arrivato a sfiorare addirittura i 2,6 euro al litro (è il caso del distributore Aurol di Genzano, fotografato anche da SkyTg24, da sempre un punto di riferimento per gli automobilisti in modalità self).

”Rispetto allo stesso periodo del 2021 – ricorda il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – quando la verde costava 1,566 euro/litro e il gasolio 1,436 euro/litro (dati Mise), oggi un litro di benzina in modalità self costa in media il 39,3% in più, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3%. Per un pieno di verde si spendono 30,8 euro in più, +36,8 euro per il gasolio. Costi insostenibili per famiglie e imprese, che eroderanno il potere d’acquisto e faranno impennare ulteriormente i prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti”.

“Dal Governo non arriva nessun segnale concreto, e non si capisce cosa si attenda ancora per azzerare l’Iva sui carburanti e tagliare le accise, considerato che la tassazione raggiunge oggi il 55,3% su ogni litro di benzina e il 51,8% sul gasolio”, conclude Rienzi.

Sull’escalation senza sosta dei listini dei carburanti dovranno intervenire la magistratura e l’Antitrust. Per questo il Codacons ha presento un esposto a 104 Procure della Repubblica e all’Autorità garante della concorrenza chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese per accertare eventuali speculazioni e illeciti, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci.

Aumenti la cui entità “non appare giustificata né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina, senza contare che benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori”, annota ancora il Codancons.

”Il rischio è i rincari dei prezzi alla pompa possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese – prosegue Rienzi – Per tale motivo presentiamo un esposto all’Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio con l’ausilio della Guardia di Finanza”.

E intanto è stato fermato lo sciopero dei Tir previsto per lunedì. A fermare i giganti dell’autotrasporto è stata la Commissione di garanzia per lo sciopero per “mancato preavviso”. In una comunicazione inviata a Trasportounito-Fiap e ai ministeri delle Infrastrutture e Interno, il commissario delegato della Commissione, Alessandro Bellavista, ha fatto notare il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni” e ha richiamato “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”.

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