Cronaca

Velletri – In Tribunale rivissuto il tragico investimento di Lavinia: la piccola compirà 5 anni domani, il 15 marzo video

E' iniziato nella tarda mattinata di oggi, dopo oltre 3 anni e mezza di attesa, il processo per l'investimento di Lavinia Montebove, la bambina di 16 mesi investita il 7 agosto 2018 nel parcheggio dell'asilo nido "La Fattoria di Mamma Cocca" a Velletri. Nell'udienza dibattimentale si sono rivissuti i terribili momenti di quella mattina, ricostruiti nell'aula penale del Tribunale veliterno

E’ iniziato nella tarda mattinata di oggi, dopo oltre 3 anni e mezza di attesa, il processo per l’investimento di Lavinia Montebove, la bambina di 16 mesi investita il 7 agosto 2018 nel parcheggio dell’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca” a Velletri. Nell’udienza dibattimentale si sono rivissuti i terribili momenti di quella mattina, ricostruiti nell’aula penale del Tribunale di Velletri.

Da allora la piccola non si è più ripresa e tuttora è in uno stato vegetativo di minima coscienza. Imputate la maestra Francesca Rocca, per abbandono di minori e la donna che era alla guida della vettura, per lesioni gravissime.

“In ospedale non riconoscevo mia figlia, il suo viso irriconoscibile per le fratture di tutte le ossa, poi Massimo mi ha detto: guarda il pancino è Lavinia”. Emozione e dolore nelle parole di Lara Liotta che in udienza ha ricostruito gli attimi che hanno sconvolto la vita dell’intera famiglia.

L’accusa sostenuta dal Pm della procura di Velletri, Giovanni Taglialatela, nei confronti della maestra, rinviata a giudizio il 21 ottobre 2020, è di abbandono di minore, reato che prevede una pena fino a 5 anni di carcere.

Proprio domani la piccola Lavinia, che trascorre ogni giorno nel lettino della sua cameretta assistita da infermieri, terapisti e dagli stessi familiari, attaccata a quattro macchinari, festeggerà 5 anni. «Oggi siamo contenti che il giudice abbia fissato due udienze – ha detto Massimo Montebove, il papà della piccola – speriamo di ottenere qualche buon risultato nella calendarizzazione serrata, per scongiurare il rischio della prescrizione e far si che questo processo vada fino in fondo e sia fatta giustizia per nostra figlia, che da anni si trova in stato vegetativo”. La prossima udienza è stata fissata tra meno di un mese, l’11 aprile.

“Fino al giorno prima dell’incidente – ha raccontato in precedenza tribunale la mamma della bimba, Lara Liotta – Lavinia gattonava e aveva bisogno che qualche adulto le tenesse la mano per camminare. Il giorno prima di essere investita era riuscita a fare 5 passi si era voltata verso di me e si era fatta un applauso. Oggi è in stato vegetativo di minima coscienza, impossibilitata a muoversi e passa la sua vita a letto aiutata da macchinari, medici e terapisti”. Sulla dinamica ha riferito in aula il padre, Massimo Montebove. “Qualche tempo dopo l’incidente – ha ricordato – ci fu un incontro casuale con la mamma investitrice in un parco di Velletri. C’è stato qualche attimo di imbarazzo ma poi ci siamo salutati. Mi disse di essersi accorta di aver investito Lavinia solo una volta scesa dalla macchina e che Lavinia era da sola nel parcheggio. Non c’era nessuno con lei, se non nei paraggi una bambina di 10 anni. Ha detto di aver urlato per farsi sentire dalla maestra che era dentro con gli altri bambini. La maestra non si era accorta di quanto era accaduto”. 

“Sono passati quasi quattro anni dal fatto e quindi vogliamo evitare che questo processo si concluda con una sentenza che non entri nel merito – ha detto l’avvocato dei genitori, Cristina Spagnolo -. E vogliamo che Lavinia sia con noi, fino a sentenza definitiva, di qualsiasi tipo”.

“Questo caso sicuramente fa soffrire tutti – ha infine dichiarato l’avvocato Anna Scifoni, difensore della maestra Francesca Rocca e della mamma alla guida dell’auto -. Ricordo che c’è la presunzione di innocenza e si procederà per l’accertamento delle responsabilità personali, se ci saranno, e io mi auguro che non ci siano, nella misura in cui questo è stato un tragico evento. Nessuno ha abbandonato nessuno e questa è la nostra posizione”.  

Quel che è certo, al momento, è che domani Lavinia compirà 5 anni, ma non potrà soffiare sulla sua candelina, come avrebbe potuto fare nella piena gioia di bambina se quel tragico giorno qualcosa non fosse andata storto…Alle prossime udienze e, soprattutto, alla sentenza, il compito di accertare la verità e fare giustizia.

 

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