Dopo le critiche mosse da diversi iscritti del movimento civico di Patto Popolare di Velletri alla gestione politica ed amministrativa dell’assessore Priori e alla troppa staticità della attuale amministrazione comunale, e la richiesta ufficiale a mezzo stampa di un confronto pubblico su alcuni temi ed un eventuale “pit stop” da farsi il prima possibile, abbiamo raccolto il parere di un dirigente che insieme ad altri è stato fra i fondatori della lista di Patto Popolare Velletri.
Un parere che ci era giunto la settimana scorsa e che per l’intensa attività informativa viene pubblicato solo oggi. Protagonista Franco Cerini, già Consigliere comunale durante il mandato che vide Bruno Cesaroni come Sindaco per ben tre consiliature a guida centrodestra. E queste sono in sintesi le sue osservazioni in merito. Pacate – come notoriamente è suo costume – ma non meno critiche e pungenti di quelle rese da chi lo ha preceduto.
“A Velletri – come altrove – i governi cosiddetti di grande coalizione o con una impronta civica, che vanno oltre gli steccati di appartenenza (a Velletri Forza Italia governa insieme a Leu e al Pd, come a Lariano FdI con la sinistra), reggono se hanno un programma ben definito, non se tirano a campare”.
“Sta ai loro dirigenti e a chi li guida riuscire trovare un chiaro equilibrio su tre o quattro importanti punti programmatici da fare o da non fare; ed evitare un impianto assassino di trattamento della monnezza nel posto più sbagliato faceva parte proprio di questi. Perché altrimenti ci si rassegna all’ordinario o ad andare al voto senza particolari lodi. Per quanto concerne Priori, invece, già i Trivelloni, Giuliano Pennacchi, Franco De Santis ed altri hanno espresso una critica giusta su quella che fu una scelta sulla persona sbagliata. E fu proprio quello il nostro errore, già dall’inizio. Ma gli errori, una volta riconosciuti come tali, vanno rimossi mica contemplati. E questo stiamo facendo.
Ma non vogliamo essere solamente chiari, ma anche concreti: vogliamo sapere se esistono ancora le ragioni per le quali al ballottaggio abbiamo votato per l’attuale Sindaco. E non mi pare mica una quisquilia, vero?”, conclude Franco Cerini, lasciando interrogativi su possibili evoluzioni in merito ad un sostegno che lascia presagire possibili evoluzioni clamorose. E se dopo Patto Popolare fossero anche i consiglieri che PPV lo hanno rappresentato in Consiglio a prendere le distanze da Priori e dall’Amministrazione Pocci?
Ulteriore grana per il Sindaco, che già fatica a trovare la quadra per nominare l’assessore che dovrà assumere suo malgrado le deleghe che sono state per 3 anni e mezzo della compianta Romina Trenta, e che potrebbe trovarsi ad un certo punto a dover pensare ad un clamoroso rimpasto della sua Giunta, ad un anno dal ritorno al voto. A quanto pare sta pesando, e non poco, l’impossibilità di attingere tra i consiglieri del Partito Democratico: una loro promozione ad Assessore della Giunta Pocci, difatti, aprirebbe le porte dell’aula consiliare a Carlo Serafi, il primo dei non eletti del Pd, confluito nel frattempo all’interno di Difendere Velletri (che in Consiglio è rappresentato da Paolo Felci).
Quel che è certo è che se qualcuno pensa ad un avvicendamento di Priori con qualcun altro esponente di Patto Popolare è fuori strada. “A noi interessa una Velletri che sorride e abbia fiducia nelle sue potenzialità e non una poltrona”, hanno d’altronde dichiarato nei giorni scorsi dal movimento che ha come coordinatore Lamberto Trivelloni.
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