Lettera al direttore

Viabilita'

Appia deformata tra Genzano e Ariccia: sempre più pericoloso quel tratto di strada, coi rigonfiamenti delle radici dei pini

A quanto pare, a quasi 5 anni dalla tragedia che costò la vita ad un 60enne di Frascati, che perse il controllo in sella alla sua bicicletta, rovinando a terra e battendo tragicamente la testa, poco o nulla è cambiato in un tratto dove le radici degli alberi hanno evidentemente gonfiato l'asfalto, provocando pericolosi sobbalzi alle vetture in transito

La recente Marcia della Pace, partita dal centro di Genzano ed approdata al Belvedere di Castel Gandolfo, cui Castelli Notizie ha preso parte insieme a diverse centinaia di cittadini, poi divenuti migliaia, ci ha consentito di renderci conto de visu delle pessime condizioni del tratto stradale che separa Genzano da Ariccia, nel tratto dell’Appia posta tra la zona della Casina delle Rose e Galloro. Non è solo il manto stradale ad essere malridotto, ma anche i marciapiedi, sicuramente meno “battuti”, se non da chi si trova a percorrerli con frequenza.

A quanto pare, a quasi 5 anni dalla tragedia che costò la vita ad un 60enne di Frascati, che perse il controllo in sella alla sua bicicletta, rovinando a terra e battendo tragicamente la testa, poco o nulla è cambiato in un tratto dove le radici degli alberi hanno evidentemente gonfiato l’asfalto, provocando pericolosi sobbalzi alle vetture in transito.

A poco più di un mese di distanza da quella tragedia iniziarono i lavori, che avrebbero dovuto in qualche modo attutire i pericoli causati dal rigonfiamento del manto stradale, causato dalle radici dei pini prospicienti. “Si tratta solo di un primo intervento di sistemazione”, ebbe a dire l’allora Sindaco, il compianto Roberto Di Felice, che si disse in attesa dell’arrivo di un finanziamento milionario da parte del Ministero delle Infrastrutture, grazie al quale poter portare a compimento un intervento più radicale e risolutivo.

Finanziamento che però non c’è stato, se è vero che a distanza di quasi un lustro la situazione è, se possibile, persino peggiorata, così come confermato oggi anche da un nostro lettore, Stefano Sannibale, che proprio in questa prima domenica di primavera ci ha scritto per porre in evidenza quanto accade in quel tratto della “Regina Viarum”.

“Questo tratto di strada, molto transitato, sta diventando sempre più pericoloso perché, le radici degli alberi stanno sollevando il manto stradale (asfalto) creando una serie di dossi – si legge nella sua mail -. Quindi le automobili sono costrette ad allargarsi verso l’altra corsia di senso opposto, costringendo la vettura che viaggiano per il loro verso a stringersi verso il marciapiede, rendendo la viabilità pericolosa. Segnalo inoltre che in quel tratto di strada ci sono persone che fanno sport (corsa a piedi e camminate veloci) ed è soprattutto frequentata da ciclisti”.

Nella nazione in cui é soliti piangere sul latte versato, capita anche che messe da parte le lacrime si finisca per far passare il tempo e lasciare tutto com’era. “Quante altre vittime ci vogliono per mettere in sicurezza quel tratto di strada, oggi in Italia non si interviene ne prima (prevenzione) ne dopo gli incidenti con vittime, dobbiamo veramente cominciare a preoccuparci”, dichiarò amaramente Marco Baccarini, responsabile della Protezione Civile di Lanuvio.

E’ quello che, a distanza di qualche anno, ci chiediamo anche noi; e, a quanto pare, non siamo i soli…

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