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Roma, la testimone di giustizia On. Piera Aiello a scuola per la lotta alle Mafie

Un evento davvero ben riuscito e toccante, quello al quale hanno assistito questa mattina circa 300 persone tra alunni, genitori e corpo docente del plesso scolastico di Via Alessandro Della Seta, zona Gregna di Sant’Andrea (Roma) e appartenente all’IC Via del Calice, organizzato in occasione della Giornata della Legalità, per ricordare le vittime delle mafie.

Ospite d’onore dell’incontro, dal titolo “Seminiamo fiducia e speranza”, introdotto dalla dirigente scolastica Renata Ruggiero, l’Onorevole Piera Aiello, prima testimone di giustizia a entrare in Parlamento, che ha raccontato la sua triste storia.

Siciliana, proveniente da una famiglia semplice (nella quale “spesso c’erano pane e cipolla, poco e per tutti”) e vedova del boss mafioso Nicolò Atria (dal quale, ha raccontato, subiva violenze fisiche anche nelle ultime settimane di gravidanza), Piera Aiello decise, in seguito all’omicidio del marito nel 1991, di denunciare la malavita e di collaborare con le Forze dell’Ordine, abbandonando quel mondo di prepotenze e di omertà nel quale aveva vissuto per troppo tempo.

Costretta, per un lungo periodo, a cambiare nome e a fuggire dalla sua Sicilia, e da circa 30 anni sotto scorta, Piera Aiello ha ricordato ai giovanissimi alunni di scuola media l’importanza di denunciare le cattiverie perpetrate nei confronti dei più deboli e di aiutare sempre chi è in difficoltà, non lasciandosi mai intimorire e cercando sempre il coraggio di opporsi alle ingiustizie. Inoltre, ha ricordato con affetto la figura di Paolo Borsellino, dal quale era considerata una sorta di “nipote acquisita”.

Nel corso della mattinata, gli alunni del plesso scolastico di Via Alessandro Della Seta hanno mostrato delle installazioni: un muro composto da tanti mattoni, con lo scopo di unire anziché dividere; l’albero del futuro dedicato a Giovanni Falcone e alle vittime della mafia in genere; una serie di citazioni, di fotografie e di disegni contro la mafia, la paura e l’omertà.

In conclusione, dopo la testimonianza dell’Onorevole Piera Aiello, Valerio Finori e Alfredo Cea del Nucleo Carabinieri Biodiversità della riserva naturale delle Saline di Tarquinia le hanno consegnato una talea prelevata dal famoso ficus macrophylla columnaris magnoleides della casa palermitana del giudice Giovanni Falcone, quale simbolo non solo di legalità e di lotta alla criminalità, ma anche dell’importanza di preservare l’ambiente nel quale si vive e le generazioni future.

 

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